13 Gennaio 2017

13 Gennaio 2017

Gesù delude tutti

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 2,1-12)
Gesù entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola.
Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati».
Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?». E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate queste cose nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati, prendi la tua barella e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua».
Quello si alzò e subito prese la sua barella, sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!».

Il commento

Si recarono da lui con un paralitico portato da quattro persone” (2,3). La scena è particolarmente animata dall’intraprendenza di questo drappello di uomini che non si lasciano scoraggiare dal muro della folla e sono pronti anche a sfidare il buon senso pur di portare il loro amico dinanzi al Rabbi di Nazaret. Evidentemente hanno fede nella sua azione terapeutica. Gesù vede la loro fede (2,5). E tuttavia la sua risposta lascia molto a desiderare: “Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati”, dice all’uomo che giace nella barella (2,5), suscitando sconcerto e scandalo nei presenti. Gesù delude tutti. Delude i farisei che giudicano blasfeme le parole di Gesù perché nessun uomo può arrogarsi il diritto di perdonare i peccati (2,7). Ma delude anche gli uomini che avevano portato il paralitico che vedono giustamente tradite le loro attese. Tutti costoro chiedevano e speravano di ricevere una pronta guarigione e invece …

Gesù sa bene quello che fa. Lui non vede soltanto l’esterno e sa che nel cuore dell’uomo c’è un’altra paralisi, non meno invalidante: ed è il peccato. Nella sinagoga aveva scacciato il demonio; nella casa di Simone aveva liberato la donna dalla malattia; qui invece annuncia che Dio è pronto a perdonare il peccato che incatena l’uomo. Le parole che rivolge all’infermo aprono orizzonti di speranza che riguardano tutti. Il peccato acceca la mente, imbriglia le energie, soffoca l’amore. Il perdono restituisce all’uomo la sua dignità, gli dona la capacità di rialzarsi e reagire al male. Il peccato crea e alimenta divisioni nella comunità, ad ogni livello. Il perdono dona una nuova capacità di amare e di ricominciare a costruire amicizia. È questo il miracolo che continuamente Dio compie nel cuore dell’uomo. Sant’Agostino non esita a dire: “Dov’è la remissione dei peccati, là è la Chiesa”. Sì, la Chiesa è l’avamposto della misericordia, sanando il cuore ferito dal male, veste l’uomo con l’abito della gioia. Lasciamoci convertire dall’amore e diventiamo apostoli della misericordia.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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