19 Gennaio 2017

19 Gennaio 2017

Lo cerchiamo davvero?

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 3,7-12)
In quel tempo, Gesù, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidòne, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui.
Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo.
Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.

Il commento

Una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui” (3,8). C’è un contrasto evidente tra il gruppo dei farisei che, d’intesa con gli erodiani, decide di eliminare Gesù (Mc 3,6) e la folla numerosa che accorre per incontrarlo nella speranza di ricevere la guarigione. L’evangelista precisa che la gente arriva anche dai Paesi vicini dove la fede d’Israele non ha preso dimora (3,8). Gesù è una luce che risplende e attira anche i lontani. Non tutti cercano la parola di verità che rallegra il cuore. Anzi, possiamo dire che la maggior parte è spinta dal desiderio di essere liberata dal male che affligge il corpo. In ogni caso, questa folla anonima riconosce in Gesù un punto di riferimento e gli consegna le paure e le speranze, lo cerca, lo circonda, vuole toccarlo … fino al punto di schiacciarlo. Gesù è costretto a …scappare su una barca. Non fugge, trova un escamotage per continuare la sua missione evangelizzatrice senza rimanere soffocato dall’abbraccio della folla. Anche oggi tanti si mettono in cammino, proprio come la folla di cui parla il Vangelo: il fenomeno migratorio assume proporzioni sempre più ampie. Questa gente non cerca la luce, chiede solo migliori condizioni di vita, insegue un benessere che abbaglia e illude. Una ricerca senza dubbio legittima ma non è quella che può dare risposte alle domande del cuore. La società non si costruisce attorno al benessere individuale cercato avidamente, se manca un comune punto di riferimento, l’ego finisce per soffocare il noi.

E noi, cerchiamo davvero Gesù? Siamo ormai abituati alla sua presenza oppure lo cerchiamo come questa folla avida di guarigione? Noi che tutti i giorni abbiamo la grazia di toccarlo, nutrendoci del suo Corpo, veniamo risanati dal male che dimora in noi? Noi che ascoltiamo la sua Parola, veniamo liberati dalla speranza illusoria di una vita comoda e tranquilla? Oggi chiediamo la grazia di essere noi la barca che accoglie Gesù e gli permette di solcare il mare della storia per far giungere ovunque la parola che salva.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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