25 Gennaio 2017

25 Gennaio 2017

Una luce che acceca

di don Silvio Longobardi

Il commento

At 9,1-22  – “Saulo allora si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla. […] Per tre giorni rimase cieco e non prese né cibo né bevanda” (9, 8-9). L’incontro con il Risorto, sulla via di Damasco, è come un terremoto che scardina tutte le certezze che aveva acquistato. Quando si alza da terra, il giovane Saulo si accorge di non vedere nulla. La luce di Dio inizialmente acceca: chiude gli occhi sul passato, mostra la vanità dei propri ragionamenti, la fragilità degli ideali che finora hanno dato senso alla vita. Paolo pensava di essere nella luce e si accorge di essere stato cieco (Ap 3,17). Istruito nella santa legge dei padri egli credeva di conoscere la volontà di Dio, di saper discernere ciò che è meglio, anzi di poter essere luce per quelli che sono nelle tenebre (cf Rm 2, 17-19). La luce di Dio fa crollare ogni falsa sicurezza.

Quel giorno Saulo arriva a Damasco non come un condottiero ma come un bambino guidato per mano. E qui “per tre giorni rimase cieco e non prese né cibo né bevanda” (9,9). Non si tratta di un dettaglio secondario, al contrario è l’icona più efficace della conversione: Saulo è chiamato fin dall’inizio a camminare per la via stretta della croce. Se rileggiamo la sua vicenda biografica, possiamo notare tutta l’interiore fatica della conversione: non solo le inevitabili difficoltà ma anche le resistenze interiori. Paolo aveva mille motivi per ritornare sui suoi passi, poteva accantonare la luce che per un attimo ha brillato nella sua vita e dimenticare quella parola che aveva udito prima di entrare in Damasco. Egli sceglie invece di rimanere fedele, anche se tutto ora diventa per lui più difficile, anche quando incontra il rifiuto degli altri, anche quando sperimenta l’insuccesso. La luce di Dio, che dona di percepire la bellezza del mistero, risplende solo per un attimo. La conversione, invece, richiede un lungo e faticoso cammino. La luce è dono gratuito e immeritato, la conversione dipende dalla nostra disponibilità. Oggi chiediamo la grazia di aprire le porte alla luce, anche se costa.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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