Eutanasia

Eutanasia: cosa si nasconde dietro la proposta di legge sulle “Dichiarazioni Anticipate di Trattamento”?

ospedale

(Foto: Hadafee Yalapae - Shuttertock.com)

di Gabriele Soliani

Con l’articolo di oggi Punto Famiglia comincerà a seguire l’iter di una proposta di legge che tra pochi giorni giungerà alla Camera dei deputati. Un testo, approvato da un Comitato Ristretto che, dietro l'affabile dicitura di "consenso informato" e "Dichiarazioni Anticipate di Trattamento", nasconde una esplicita "legalizzazione" dell'eutanasia delle persone deboli e malate, anche senza o contro il loro consenso.

È di un certo effetto il silenzio che accompagna da giorni la discussione sulla proposta di legge sul “consenso informato” e “Dichiarazioni Anticipate di Trattamento”. Certo, le tragedie italiane delle ultime settimane hanno spostato l’attenzione giustamente dell’opinione pubblica ma è bene cercare di capire bene di cosa si tratta. Il Comitato Verità e Vita, che da anni si batte su queste tematiche, ha inviato a tutti i Parlamentari un’analisi approfondita del Progetto di legge e la mette a disposizione evidenziando i punti salienti del provvedimento. Secondo questa acuta riflessione la proposta si poggia su questi pilastri:

– la soppressione di Eluana Englaro diventa il modello adottato dalla legge: il tutore potrà far morire il soggetto incosciente negandogli, oltre che le terapie, anche il cibo e l’acqua;

– sarà possibile determinare la morte di neonati prematuri o disabili o affetti da malformazioni impedendo ogni trattamento intensivo neonatale;

– anziani in stato di demenza, soggetti incapaci o privi di coscienza potranno rimanere senza le terapie necessarie per mancanza di consenso, così da giungere alla morte.

La proposta di legge non dà nessuna garanzia di cure adeguate. Le cosiddette Disposizioni Anticipate di Trattamento funzioneranno solo a senso unico: permetteranno di interrompere le terapie anche salvavita e non obbligheranno i medici a proseguire in tali terapie.

Il principio del “consenso informato”, così come scritto nella proposta, e le Disposizioni Anticipate di Trattamento si risolveranno in un inganno per coloro che vi ricorreranno: la proposta non garantisce la libertà effettiva e un’informazione adeguata per chi firmerà questi fogli che potranno trasformarsi in abbandono terapeutico e morte.

Questo risultato sarà ottenuto con la garanzia per i medici di non avere nessuna conseguenza, né civile né penale.

Come al solito, e come accadde per l’aborto volontario, sotto il velo di una presunta pietà e di una morte dignitosa si cela un altro progetto che mira a decidere arbitrariamente il momento della morte di una persona.

Occorrono molta vigilanza e una certa “audacia”, per usare un termine di Papa Francesco, nello smascherare i trucchetti della deriva laicista che non si stanca mai di mettere in pratica la sua ideologia.




Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.