Bullismo

“Quei bulli hanno distrutto la mia adolescenza e tutti i miei sogni…”

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(Foto: GagliardiImages - Shutterstock.com)

di Ida Giangrande

7 febbraio 2017: prima Giornata contro il bullismo e il cyberbullismo a scuola, un’iniziativa promossa dal Miur attraverso la campagna di comunicazione nazionale che si intitola: “Un Nodo Blu – le scuole unite contro il bullismo”. Noi di Punto Famiglia abbiamo raccolto la storia di E.: “Sono solo un padre, ma ieri ero un ragazzino vittima di bullismo. Sono stato abusato, offeso e ingiuriato. Quello che ho da chiedere è che a mio figlio tutto quell’orrore venga risparmiato”.

Ancora oggi non posso dimenticare la prima volta che è successo: aperta la porta del bagno mi ritrovai di fronte un manipolo di ragazzi. Erano dell’ultimo anno, prossimi al diploma, mentre io ero solo uno dei pivellini della prima. Mi accerchiarono e dopo avermi ricoperto di insulti, abusarono di me. Lo sappiamo tutti come avviene, ma io ricordo vividamente ogni minuto, ogni istante: la voce si spezza nel dolore, non riesci nemmeno ad urlare e fino all’ultimo non credi che stia accadendo sul serio. A cose fatte tornai in classe con la faccia bianca e le gambe di burro, la prof di matematica stava spiegando, era di spalle, nemmeno si accorse del mio rientro. Era accaduto tutto tanto rapidamente. Quella fu solo la prima volta. Avevano capito che sarei stato zitto, che ero troppo debole per denunciarli e si approfittavano di me continuamente. Non era sempre la stessa violenza, spesso si divertivano a scimmiottarmi, a mortificarmi, quando ne volevano di più mi picchiavano, mi derubavano. Tante volte accadeva nel cortile della scuola, al di là dei cancelli dell’entrata, dove gli occhi degli insegnanti o del preside non arriva più una volta suonata la campanella. Molti restavano a guardare senza dire niente; alcuni si divertivano a filmare la scena per passarsi il video l’un l’altro in modo da farmi diventare lo zimbello di tutto l’istituto. Ho sofferto in silenzio per tanto tempo. Andavo a scuola coperto da un felpa con il cappuccio tirato sulla testa sempre anche quando c’era il sole. Non volevo che mi riconoscessero, avrei voluto scomparire dal mondo, non essere più visto da nessuno. A casa non facevo che starmene chiuso in camera con le cuffie nelle orecchie e la musica a tutto spiano, non volevo sentire niente, a parte il suono assordante delle chitarre e della batteria che mi colpiva i timpani fino a stordirmi ed è andata avanti così anche dopo il loro diploma. Mi sono portato tutto dentro nella convinzione che non dirlo mi avrebbe aiutato a far finta di niente, a credere che non fosse mai accaduto. Invece, purtroppo il male che ricevi ti segna e prima o poi esplode. Mi sono sposato un po’ di tempo dopo il diploma, pensavo di aver superato tutto e invece è bastato avere il primo figlio per scoprire la verità su me stesso: ho cominciato ad avere attacchi di panico. Vedevo mio figlio in pericolo, mi sembrava di sentirlo scivolare via come l’acqua tra le dita e l’ansia, quel terribile senso di oppressione, saliva dallo stomaco, la sentivo arrivare come un brivido di freddo. Improvvisamente tutto intorno a me si spegneva, restava solo l’angoscia, una paura insensata, l’allucinazione di vedere storta una cosa che invece è diritta. Mi ci sono voluti soldi e soldi di terapia per capire che tutto partiva da lì, da quelle vessazioni gratuite che né il tempo, né l’amore di mia moglie hanno mai potuto cancellare. Oggi, da padre chiedo che mio figlio venga risparmiato. Sono tante le vittime di bullismo, troppe le violenze che si consumano tra i banchi di scuola dietro le spalle degli insegnanti. I bulli sono ragazzi che hanno bisogno di sfogare rabbia repressa e scelgono sempre il più debole per farlo. Io non so offrire una soluzione. Vigilo su mio figlio. Quando ho cercato di fare una domanda ad un insegnante, lui ha risposto: “E se non sa lei cosa fa suo figlio, perché dovremmo saperlo noi che ci ritroviamo a lavorare in condizioni disumane come professori?”. E allora di chi è la colpa? E io cosa posso fare? Domande che mi rimbombano nella mente e nel cuore…

Il fenomeno è tristemente antico è negli ultimi anni si è affermato alla ribalta con sempre maggiore prepotenza, raccontandoci di vere e proprie tragedie consumate entro le mura scolastiche. Si tratta del bullismo o cyberbullismo tra i banchi: nel 2014 secondo l’Istat, poco più del 50% dei ragazzi compresi fra gli 11 e i 17 anni ha subìto qualche episodio offensivo, non rispettoso e/o violento da parte di altri ragazzi o ragazze nei 12 mesi precedenti. Il 19,8% è vittima assidua di una delle ‘tipiche’ azioni di bullismo, cioè le subisce più volte al mese. Per il 9,1% gli atti di prepotenza si ripetono con cadenza settimanale. Insulti, schiaffi, parolacce, sottrazione forzata di oggetti, la violenza dei bulli non conosce limite. Il Miur (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) tenta una risposta e in concomitanza con la Giornata mondiale per la sicurezza in Rete istituita e promossa dalla Commissione Europea, lancia la prima Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, con la campagna “Un Nodo Blu – le scuole unite contro il bullismo”. In Italia l’evento si terrà a Roma, agli spazi espositivi dell’ex Caserma Guido Reni (in Via Guido Reni), a partire dalle ore 9:30, ma le studentesse, gli studenti, gli istituti scolastici e i partner che aderiscono all’iniziativa potranno condividere e rilanciare attraverso i loro canali di comunicazione il “nodo blu”, simbolo della lotta nazionale delle scuole italiane contro il bullismo. La Giornata sarà anche l’occasione per presentare le migliori proposte didattiche in tema di prevenzione e contrasto del bullismo. A seguito degli interventi messi in programma dal Piano Nazionale per la prevenzione del bullismo e del cyberbullismo a scuola e della relativa “Call To Action” per l’anno scolastico 2016/2017, sono stati finanziati progetti per 2 milioni di euro per l’elaborazione di interventi di sensibilizzazione per la promozione di un uso consapevole della rete e la costituzione di una rete nazionale di istituzioni scolastiche per il contrasto del bullismo. La prevenzione dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo, ancora, sarà una delle linee prioritarie delle attività previste dal Piano Nazionale di Formazione dei docenti del MIUR che, a partire da quest’anno scolastico, vedrà il coinvolgimento di circa 16mila docenti. Attraverso il progetto Safer Internet Centre Italia, inoltre, sono state realizzate diverse attività di formazione, online e in presenza, che hanno coinvolto circa 200mila studentesse e studenti e 20mila docenti in più di 2.500 scuole nell’anno scolastico 2015-2016.




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