23 Febbraio 2017

23 Febbraio 2017

Un bicchiere d’acqua

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 9,41-50)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare.
Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue.
Ognuno infatti sarà salato con il fuoco. Buona cosa è il sale; ma se il sale diventa insipido, con che cosa gli darete sapore? Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri».

Il commento

Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa” (9,41). Questa parola è una piccola e preziosa perla che incoraggia i discepoli a mettersi in cammino senza timore per annunciare a tutti il Vangelo di Dio: è vero che incontreranno ostacoli e persecuzioni ma troveranno anche chi li accoglierà come inviati di Cristo e non farà loro mancare il necessario per vivere. Questa parola invita tutti a fare il bene, a partire dai piccoli gesti quotidiani, quelli che nessuno vede e che non ricevono alcun riconoscimento. Gesù invita i discepoli ad essere attivi collaboratori all’opera del Regno, anche solo con un bicchiere di acqua. Può sembrare piccola cosa ma proviamo a moltiplicare i piccoli gesti di carità … tante gocce fanno il mare. Non è vuota retorica ma sano realismo. Se invece di fare tante chiacchiere, lamentandoci e criticando gli altri, ciascuno di noi cercasse di fare il bene e di aiutare in modo concreto coloro che fanno il bene … il Regno di Dio avrebbe maggiore visibilità. E tanta gente troverebbe più facilmente la via della gioia e … del Paradiso. Le buone intenzioni non bastano, Dio ha bisogno di persone disposte a dare un bicchiere d’acqua, quando c’è bisogno e a chi ne ha bisogno.

Quanti peccati di omissione nella nostra vita! Quante volte ci siamo tirati indietro, nonostante le promesse! Forse per paura o, più spesso ancora, per quieto vivere. Oggi vogliamo chiedere al Signore di rispondere con generosità senza pensare alla fatica e senza pretendere di misurare i frutti. Terminando l’Anno Santo e invocando la civiltà dell’amore, il beato Paolo VI offriva questa regola di vita: “Il nostro primo dovere è appunto questo: di dedicarci alla cura, al conforto, all’assistenza, anche al sacrificio se occorre, per il bene dell’umanità che vorremmo vedere civile e felice” (Discorso, 31 dicembre 1975). Mettiamoci all’opera con la certezza che i primi a beneficiarne siamo noi stessi. “Nulla fa tanto del bene come il far del bene”, diceva padre Leone Dehon.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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