La speranza cristiana

Papa Francesco: “Dio ha creato l’universo e lo ha affidate alle cure dell’uomo”

Papa Francesco

(Foto: giulio napolitano / Shutterstock.com)

A cura della Redazione

“La creazione è un dono meraviglioso che Dio ha posto nelle nostre mani [..] Quando però si lascia prendere dall’egoismo, l’essere umano finisce per rovinare anche le cose più belle che gli sono state affidate”. Così il Papa si è rivolto ai pellegrini durante il consueto appuntamento settimanale con i fedeli.

“Pensiamo all’acqua. L’acqua è una cosa bellissima e tanto importante; l’acqua ci dà la vita, ci aiuta in tutto ma per sfruttare i minerali si contamina l’acqua, si sporca la creazione e si distrugge la creazione”. Con quest’esempio il Papa ha iniziato la catechesi durante l’Udienza generale di ieri, incentrata, ancora una volta, sul tema della Speranza cristiana. Dio ha creato l’universo e lo ha affidate alle cure dell’uomo. Spesso però l’uso e l’abuso del cosmo può incrinare il rapporto tra gli elementi e generare grandi disagi. Dalle parole del Papa: “Quando si lascia prendere dall’egoismo, l’essere umano finisce per rovinare anche le cose più belle che gli sono state affidate. E così è successo anche per il creato. Con l’esperienza tragica del peccato, rotta la comunione con Dio, abbiamo infranto l’originaria comunione con tutto quello che ci circonda e abbiamo finito per corrompere la creazione, rendendola così schiava, sottomessa alla nostra caducità. E purtroppo la conseguenza di tutto questo è drammaticamente sotto i nostri occhi, ogni giorno. Quando rompe la comunione con Dio, l’uomo perde la propria bellezza originaria e finisce per sfigurare attorno a sé ogni cosa; e dove tutto prima rimandava al Padre Creatore e al suo amore infinito, adesso porta il segno triste e desolato dell’orgoglio e della voracità umani. L’orgoglio umano, sfruttando il creato, distrugge”. Ma il Signore non ci lascia soli. È lui che torna a prenderci, lui che con la sua grazia rigeneratrice fa nuove tutte le cose. “Noi siamo ancora alle prese con le conseguenze del nostro peccato e tutto, attorno a noi, porta ancora il segno delle nostre fatiche, delle nostre mancanze, delle nostre chiusure. Nello stesso tempo, però, sappiamo di essere stati salvati dal Signore e già ci è dato di contemplare e di pregustare in noi e in ciò che ci circonda i segni della Risurrezione, della Pasqua, che opera una nuova creazione. Questo è il contenuto della nostra speranza. Il cristiano non vive fuori dal mondo, sa riconoscere nella propria vita e in ciò che lo circonda i segni del male, dell’egoismo e del peccato. È solidale con chi soffre, con chi piange, con chi è emarginato, con chi si sente disperato… Però, nello stesso tempo, il cristiano ha imparato a leggere tutto questo con gli occhi della Pasqua, con gli occhi del Cristo Risorto”. Un pensiero speciale infine va alla drammatica situazione del Sudan martoriato: “Destano particolare apprensione le dolorose notizie che giungono dal martoriato Sud Sudan, dove ad un conflitto fratricida si unisce una grave crisi alimentare che colpisce la Regione del Corno d’Africa e che condanna alla morte per fame milioni di persone, tra cui molti bambini. In questo momento è più che mai necessario l’impegno di tutti a non fermarsi solo a dichiarazioni, ma a rendere concreti gli aiuti alimentari e a permettere che possano giungere alle popolazioni sofferenti. Il Signore sostenga questi nostri fratelli e quanti operano per aiutarli”.

Per leggere la catechesi di papa Francesco clicca sul link che segue: http://w2.vatican.va/content/francesco/it/audiences/2017/documents/papa-francesco_20170222_udienza-generale.html




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