Intervenendo ieri alle Nazioni Unite di Ginevra, l’Osservatore Permanente della Santa Sede, l’arcivescovo Ivan Jurkovič, ha ribadito il no della Chiesa in merito alla pena capitale. “La giustizia umana è fallibile, la pena di morte irreversibile”.

Intervenuto ieri alle Nazioni Unite di Ginevra, l’Osservatore Permanente della Santa Sede, l’arcivescovo Ivan Jurkovič è tornato a ribadire la sacralità della vita dal concepimento fino alla sua morte naturale. In questa logica la pena di morte non trova collocazione. “La giustizia umana infatti è fallibile, la pena di morte irreversibile”, per questo motivo l’arcivescovo ha invitato le autorità legislative e giudiziarie a cercare di garantire la possibilità per i colpevoli di pentirsi e rimediare ai loro crimini. Mons. Jurkovič citando il Papa ha riferito: “Per uno Stato di diritto la pena di morte rappresenta un fallimento, perché obbliga uno Stato ad uccidere in nome della giustizia. Ma la giustizia non è mai raggiungibile attraverso l’uccisione di un essere umano”. C’è bisogno di misure più umane che tendono al recupero integrale della persona. Infine, ribadendo l’impegno della Santa Sede nel conseguire l’abolizione dell’uso della pena di morte e nel sostenere, come misura provvisoria, le moratorie stabilite dalla risoluzione dell’Assemblea Generale 2014, il presule ha invitato gli Stati membri a migliorare le condizioni di detenzione nel rispetto della dignità di ogni persona, indipendentemente dal crimine compiuto, e a garantire il diritto degli imputati ad un processo equo e giusto.