CORRISPONDENZA FAMILIARE

di don Silvio Longobardi

Nel giorno di san Valentino, in un momento di grande dolore, ho capito quanto amo mia moglie

20 Marzo 2017

coppia

Nel momento della prova e del dolore, quando le lacrime impediscono di vedere i contorni di ogni cosa ecco che la preghiera accende una luce di speranza e di consolazione. Nel blog di oggi un marito racconta il suo dolore e la paura di perdere la sua sposa.

Carissimo don Silvio,

la vita in questi giorni ci ha messo duramente alla prova. Due settimane fa abbiamo saputo che il bambino che Francesca portava in grembo non sarebbe mai nato e che mai l’avrei potuto abbracciare in questa vita. Questo fatto ci aveva provato duramente e aveva suscitato tante domande sul perché era andata così e cosa Dio voleva dirci.

Non bastava. Oggi Francesca è tornata da lavoro accusando dei forti dolori addominali, siamo andati in pronto soccorso ed è stata operata d’urgenza perché aveva un’emorragia interna e la parete della tuba ingrossata a causa di una gravidanza extra-uterina che non era visibile dalle ecografie fatte perché il bambino era troppo piccolo. Francesca fortunatamente per il momento sta bene anche se per fermare l’emorragia hanno dovuto asportare la tuba destra. Mi sono trovato due ore in sala d’attesa solo a chiedermi come mai, perché, e  tutte le domande possibili che in queste occasioni uno si pone e alle quali la ragione non riesce a dare alcuna risposta.

Ho capito comunque che in ogni prova c’è una lezione. Ebbene sì, ho sentito la presenza di tanti amici e fratelli che, in nome dell’affetto e della fede, si sono stretti attorno a noi, ho riscoperto la potenza della preghiera nostra e di chi ci sta accanto, un potere che nessuna cosa al mondo può sconfiggere. Dietro quello che sembrava un dolore assurdo si nascondeva una cosa bellissima: la luce della preghiera.

Tutto ciò è successo proprio nel giorno di San Valentino e mi trovo a scrivere questa lettera nel letto da solo senza la persona che amo e che poco fa ho avuto tanta paura di perdere; tutto ciò nel giorno della festa dell’amore, nessun’altra cosa mi avrebbe fatto capire più di questo quanto AMO mia moglie, nessuna cena, nessun regalo … nient’altro che il dolore che oggi ho provato.

Con affetto
Armando

 

Carissimo Armando,

quando mi hanno comunicato la notizia dell’improvviso ricovero di Francesca, ero a letto, a causa di una banale influenza, ho preso subito la corona e mi sono unito alle tante Ave Maria sgranate da tutti coloro che stavano in casa. La preghiera è sempre presente, grazie a Dio. Ma quella sera aveva un sapore tutto particolare. Una preghiera semplice e corale, unita a quella di tanti altri che, nello stesso momento, si elevava verso il Cielo, come un esercito che d’improvviso usciva dai nascondigli e si lanciava nell’unica battaglia che dovremmo combattere, quella contro il male che divora la carne, il cuore, l’amore, la casa … Sì, hai detto bene: la preghiera è una forza straordinaria ed è una catena che ci unisce in una maniera che è impossibile da descrivere e spiegare con parole umane.

Quella sera ho pregato per la tua sposa ma ho pregato anche per te. Dio non permette nessun male se non per un bene più grande. Questa è la regola che i santi ci hanno tramandato. Questa è la sapienza che dobbiamo annunciare. Il giorno dopo, la tua lettera mi è giunta come un’immediata consolazione, l’ho letta con le lacrime agli occhi, condividendo le tue paure e unendomi alla tua gioia. È vero, quanto siamo ciechi! Non sappiamo gustare la vita né sappiamo misurare il valore delle persone, a volte ci sembrano un peso e invece sono gli angeli che Dio ha inviato per rendere meno faticosa la vita.

Ci sono cose che si vedono meglio dopo aver pianto. Custodisci questa luce, caro fratello, e troverai la via che conduce alla gioia. La vita non cambia all’improvviso, gli ostacoli non scompaiono come d’incanto ma la fede sa dare un senso ad ogni cosa e sa trarre il bene da ogni cosa. Ed ecco allora che anche la ferita di quel dolore viene rivestita di amore. Anzi, proprio quel dolore imprevisto e indesiderato diventa per te il segno tangibile di quell’amore che ha illuminato tutta la tua giovinezza, fino ad oggi. Il san Valentino vissuto quest’anno resterà ben iscritto negli annali del vostro cuore.

Io continuo a pregare per voi. Anche tu prega e chiedi la grazia di fare della vita una bella avventura, di seminare gioia e speranza in ogni angolo dell’esistenza. È possibile, non credi? Ti abbraccio di cuore, salutami la tua sposa e dille che nella Messa di oggi consegno al Signore ogni stilla del suo e tuo dolore. In Cristo, nostra Pasqua.

Don Silvio




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1 risposta su “Nel giorno di san Valentino, in un momento di grande dolore, ho capito quanto amo mia moglie”

Grazie don Silvio,
per questa nuova pagina di emozioni e di amore. Prego per per questa coppia di giovani sposi La preghiera è proprio una catena che unisce non spiegabile con le parole umane. La vita non è sempre una “bella favola” a volta non è facile affrontare le tante difficoltà che ci presenta,
è importante il supporto spirituale di un Sacerdote ed è proprio vero che alcune cose si vedono dopo il pianto.

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