Vedovanza Un ritiro per i vedovi, perché la morte nell’amore non è l’ultima parola Autore articolo Di Punto Famiglia Data dell'articolo 21 Marzo 2017 Nessun commento su Un ritiro per i vedovi, perché la morte nell’amore non è l’ultima parola A cura della Redazione La vedovanza è davvero la fine del legame nuziale oppure può rappresentare un nuovo modo di vivere la coniugalità? A Montoro (AV) dal 22 al 23 aprile si terrà un incontro che si intitola “Chi rimane in me….La vedovanza alla luce dell’eternità”. All’improvviso i sogni si infrangono. Di tutti i progetti fatti insieme, non rimane che la solitudine e la routine di abitudini reiterate che di fatto, ricordano di continuo l’assenza di chi si ama. Ma siamo proprio sicuri la vedovanza è solo una perdita? Ogni cosa acquisisce un valore e una prospettiva diversa se illuminata dallo sguardo di Dio, anche la morte improvvisa e devastante del marito o della moglie. Come farò a vivere da solo? Come farò a spiegarlo ai miei figli? Sono queste le domande più ricorrenti di quanti vivono questa esperienza. Dubbi struggenti che si bloccano in gola ostruiti dal dolore. La morte del coniuge è sempre e in ogni circostanza un trauma molto difficile da affrontare. Per alcuni con la fine della cammino terreno si spezza anche il legame nuziale, ma a ben guardare non è proprio così. Nella cornice cristiana la morte del coniuge infatti non solo non spezza il vincolo matrimoniale, ma rinsalda l’unione sponsale in Gesù Eucarestia. È il trionfo delle nozze, la “tenda del convegno” nella quale in coniugi posso ritrovarsi anche quando uno dei due ha varcato la soglia della vita. La vedovanza è una chiamata speciale, che invita a tenere lo sguardo fisso sull’oltre, sulla promessa d’eternità a cui tutti siamo destinati. C’è bisogno dunque di parlarne, di formarsi, di approfondire questa tematica alla luce della Parola che non lascia mai insoluti i quesiti del cuore. Per questa ragione la Fraternità di Emmaus organizza un incontro speciale per quanti hanno un coniuge in cielo. Due giornate di intensa spiritualità da vivere in un’oasi di pace. Il cenacolo si terrà dal 22 al 23 aprile presso L’Oasi Regina della Famiglia, c/o Santuario dell’Incoronata, Salita dell’Incoronata, a Montoro Avellino. Le riflessioni e gli approfondimenti saranno guidati da don Silvio Longobardi e Padre Arnaud Toupè. Le iscrizioni sono aperte fino al 9 aprile. Per maggiori informazioni è possibile contattare il seguente numero 338 82 62 629. Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE ANNUNCIO ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: Dire quello che pensi? Prima pensa a quello che dici. Il consiglio di Papa Francesco Aiutare economicamente le donne per non farle abortire? Per alcuni politici influenzerebbe troppo la scelta… Spot di patatine offende l’Eucaristia: censura dall’Istituto di autodisciplina pubblicitaria Papa Francesco all’udienza: “Un cristiano senza coraggio è un cristiano inutile” San Giovanni Paolo II e “La bottega dell’orefice”: meditando sull’amore coniugale Far sentire il battito a una donna che vuole abortire? A Belluno e Torino i medici dicono no Cosa significa essere giusti? Ce ne parla Papa Francesco Papa Francesco alle detenute di Rebibbia: “Gesù non si stanca mai di perdonare” Il papa scrive una lettera per la Pasqua ai cattolici in Terrasanta Alessandro D’Avenia: la violenza della pornografia consuma i nostri ragazzi