Quaresima in famiglia

11 Aprile 2017

11 Aprile 2017

Io sono Giuda

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 13,21-33.36-38)
In quel tempo, [mentre era a mensa con i suoi discepoli,] Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà».
I discepoli si guardavano l’un l’altro, non sapendo bene di chi parlasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello di cui parlava. Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose Gesù: «È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò». E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariòta. Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui.
Gli disse dunque Gesù: «Quello che vuoi fare, fallo presto». Nessuno dei commensali capì perché gli avesse detto questo; alcuni infatti pensavano che, poiché Giuda teneva la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. Egli, preso il boccone, subito uscì. Ed era notte.
Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire».
Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte».

Il commento

Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: “In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà” (13,21). Siamo nel contesto di una cena, dopo la lavanda dei piedi. Le parole squarciano l’intimità, come un’ombra che all’improvviso avvolge tutta la comunità. La gioia della comunione lascia il posto alla diffidenza: “I discepoli si guardarono l’un l’altro, non sapendo di chi parlasse” (13,22). L’evangelista sposta i riflettori su Giuda. È Gesù stesso che lo chiama in causa offrendogli un boccone: è un gesto di affetto, il segno di un privilegio che il capotavola concedeva a uno dei commensali, potremmo pensare ad un’ultima offerta di amicizia. Ma entra in scena il nemico implacabile, quello che segue con crescente preoccupazione tutta la vicenda del Nazareno: “dopo il boccone, satana entrò in lui” (13,27). Da tempo il maligno circuisce il discepolo, seminando in lui pensieri che poco alla volta creano una distanza sempre più grande tra lui e il Maestro. L’iniziale fiducia, che aveva portato Giuda ad entrare nel gruppo dei Dodici, è stata progressivamente erosa. Il “figlio di Simone” (13,26) non comprende alcune scelte compiute da Gesù. Sente che quella storia non gli appartiene più. È questo il momento in cui il maligno torna sulla scena per sferrare l’attacco decisivo. I tradimenti si consumano in un attimo. E tuttavia, sono il frutto maturo di un lungo percorso, quasi sempre fatto di gesti e di scelte in apparenza insignificanti. Quella sera Giuda trova il coraggio di fare quello che altre volte aveva già pensato. Quando esce da quella stanza ha già preso una decisione.

Attenti a non scagliare le pietre contro di lui. Non sappiamo cosa è veramente accaduto, quali motivazioni lo hanno guidato, quali attese portava nel cuore. Ogni tradimento è un attimo di follia ma non è mai privo di ragioni. Giuda è immagine dell’umanità, di tutti e di ciascuno. Porta in sé le domande e la debolezza che talvolta affiorano anche nella nostra vita. Se guardiamo bene in noi stessi, ci accorgiamo che anche noi siano pronti a tradirlo. E forse per molto meno.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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