Quaresima in famiglia

13 Aprile 2017

13 Aprile 2017

Fino alla fine

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni  (Gv 13, 1-15)
Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.
Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto.
Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».
Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».

Il commento

Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre” (13,1). Queste parole non solo introducono la scena della lavanda dei piedi, in cui l’evangelista riassume efficacemente la missione di Gesù, ma rappresentano l’inizio solenne del lungo e circostanziato racconto della passione. Gesù entra nella fase ultima e decisiva della sua esistenza con piena consapevolezza. L’affermazione di Giovanni lascia intravedere la luce soprannaturale che illumina tutta la vita di Gesù. Il Figlio di Dio non si ferma all’apparenza ma conosce e scruta l’intimo dei cuori: “egli infatti sapeva quello che c’è in ogni uomo” (Gv 2,25). Tutto il racconto della passione è scandito da questa interiore conoscenza che permette al Nazareno di vivere anche l’oscurità della passione come un dono libero e gratuito. Non a caso, nell’ultimo atto della passione l’evangelista sottolinea ancora una volta la sua coscienza vigile: “Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: Ho sete” (Gv 19,28). Il verbo sapere è posto all’inizio e alla fine della narrazione come una sorta di cornice che spiega tutto quello che accade. Giovanni vuole rimarcare che nulla avviene per caso o per qualche oscura costrizione. Tutti gli altri si muovono sospinti da interessi o da motivazioni non sempre limpide. Gesù, invece, è un uomo libero, non subisce gli eventi ma li vive con intima consapevolezza. Non è prigioniero della paura perché cammina nella via dell’amore: “avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine” (13,1). Questa scelta, che ha rischiarato tutta la sua vita, ora appare in tutta la sua evidenza. Sapendo che tutto sta per compiersi, egli lascia ai discepoli il suo testamento, non lo fa con le parole ma con un gesto che sorprende tutti: si china e lava i piedi. E mostra così che l’amore autentico non è fatto di intenzioni e belle parole ma si traduce nel servizio più umile. Non offre solo una testimonianza ma un vero e proprio insegnamento espresso con l’autorità dei fatti. È questa l’unica via per restituire alla verità diritto di cittadinanza.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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