Tempo di Pasqua in famiglia

17 Aprile 2017

17 Aprile 2017

Si parte dalle donne

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 28,8-15)
In quel tempo, abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».
Mentre esse erano in cammino, ecco, alcune guardie giunsero in città e annunciarono ai capi dei sacerdoti tutto quanto era accaduto. Questi allora si riunirono con gli anziani e, dopo essersi consultati, diedero una buona somma di denaro ai soldati, dicendo: «Dite così: “I suoi discepoli sono venuti di notte e l’hanno rubato, mentre noi dormivamo”. E se mai la cosa venisse all’orecchio del governatore, noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni preoccupazione». Quelli presero il denaro e fecero secondo le istruzioni ricevute. Così questo racconto si è divulgato fra i Giudei fino a oggi.

Il commento

Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno” (28,10). In questa settimana la liturgia invita a meditare i diversi racconti della resurrezione, uno ad uno, in modo da disegnare un mosaico. Ogni evangelista, infatti, ha una sua sensibilità e sottolinea aspetti diversi dell’unico mistero. Una premessa generale: i Vangeli non raccontano la resurrezione ma l’incontro con il Risorto. La resurrezione rimane un evento nascosto agli occhi degli uomini, non possiamo neppure immaginarlo. A parte il testo di Giovanni (21,15-18), i racconti evangelici non riferiscono le apparizioni a Pietro, che è il primo degli apostoli. Luca afferma che “è apparso a Simone” (24,34) ma non descrive l’evento. Ben diversa è la prospettiva di Paolo che, riprendendo fedelmente il kèrigmadella Chiesa primitiva, dice che il Risorto “apparve a Cefa e quindi ai Dodici. In seguito apparve a più di cinquecento fratelli …” (1Cor 15, 5-6). C’è una sorta di gerarchia.

I vangeli invece partono dal basso e pongono in primo piano le apparizioni alle donne, la cui testimonianza non aveva alcun valore sociale. È un particolare interessante perché ricorda lo stile di Dio che coinvolge gli umili, quelli che sul piano sociale non godevano di alcuna considerazione. Matteo parla di una doppia apparizione alle donne. La prima è quella angelica. Le donne sono ancora stordite e impaurite quando ricevono l’annuncio: “Presto, andate a dire ai suoi discepoli: “È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea” (28,7). Poco dopo, sulla via del ritorno, incontrano lo stesso Gesù che ribadisce: “andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno” (28.10). La bella notizia viene dunque consegnata alle donne! Spetta proprio a loro portarla ai discepoli del Signore e, così facendo, mettere in moto la Chiesa. Leggiamo queste parole con troppa abitudine ma questo dettaglio racchiude la novità del Vangelo che dà agli umili il potere di divenire protagonisti di quella rivoluzione che cambia il volto della storia.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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