Regina Caeli

Papa Francesco: “L’ultima parola non è più della morte, ma della vita”

Papa Francesco

(Foto: giulio napolitano - Shutterstock.com)

A cura della Redazione

Il Santo Padre al Regina Caeli in occasione del Lunedì dell’Angelo: “Cristo è risorto, alleluia […] In forza di questo evento, che costituisce la vera e propria novità della storia e del cosmo, siamo chiamati ad essere uomini e donne nuovi secondo lo Spirito, affermando il valore della vita. C’è la vita!”.

Cosa vuol dire Lunedì in Albis? È il giorno delle gite fuori porta, oppure è un’altra opportunità che la Chiesa ci offre per meditare e approfondire il grande evento della Pasqua? Ce lo spiega il Santo Padre, in occasione del Regina Caeli di ieri: “In questo lunedì di festa, detto Lunedì dell’Angelo, la liturgia fa risuonare l’annuncio della Risurrezione proclamato ieri: «Cristo è risorto, alleluia!». Nell’odierno brano evangelico possiamo cogliere l’eco delle parole che l’Angelo rivolse alle donne accorse al sepolcro: «Presto, andate a dire ai suoi discepoli: “È risuscitato dai morti”» (Mt 28,7). Sentiamo come diretto anche a noi l’invito a fare presto e ad andare ad annunciare agli uomini e alle donne del nostro tempo questo messaggio di gioia e di speranza. Di speranza certa, perché da quando, all’aurora del terzo giorno, Gesù crocifisso è risuscitato, l’ultima parola non è più della morte, ma della vita! E questa è la nostra certezza. L’ultima parola non è il sepolcro, non è la morte, è la vita! Per questo ripetiamo tanto: Cristo è risorto. Perché in Lui il sepolcro è stato sconfitto, è nata la vita”.

Chiunque crede in Gesù, in forza della sua Resurrezione, è chiamato a risorgere. Risorgere da un mondo che sembra senza speranza. Risorgere dalla paura dell’altro, dalla tentazione di vivere per se stessi. Chiunque crede nella resurrezione di Gesù, diventa voce di Dio in questo mondo. Annunciatore di verità e soprattutto di speranza, una cosa di cui siamo tanto bisognosi in questo tempo così difficile e talvolta disumano. “In forza di questo evento – dice il Papa – che costituisce la vera e propria novità della storia e del cosmo, siamo chiamati ad essere uomini e donne nuovi secondo lo Spirito, affermando il valore della vita. C’è la vita! Questo è già incominciare a risorgere! Saremo uomini e donne di risurrezione, uomini e donne di vita, se, in mezzo alle vicende che travagliano il mondo – ce ne sono tante oggi -, in mezzo alla mondanità che allontana da Dio, sapremo porre gesti di solidarietà, gesti di accoglienza, alimentare il desiderio universale della pace e l’aspirazione ad un ambiente libero dal degrado. Si tratta di segni comuni e umani, ma che, sostenuti e animati dalla fede nel Signore Risorto, acquistano un’efficacia ben superiore alle nostre capacità. E questo è così. Sì, perché Cristo è vivo e operante nella storia per mezzo del suo Santo Spirito: riscatta le nostre miserie, raggiunge ogni cuore umano e ridona speranza a chiunque è oppresso e sofferente”.

In questa difficile missione nel mondo, il cristiano ha un esempio e un sopporto di eccellenza: la Vergine Maria. “La Vergine Maria, testimone silenziosa della morte e della risurrezione del suo figlio Gesù, ci aiuti ad essere segni limpidi di Cristo risorto tra le vicende del mondo, perché quanti sono nella tribolazione e nelle difficoltà non rimangano vittime del pessimismo e della sconfitta, della rassegnazione, ma trovino in noi tanti fratelli e sorelle che offrono loro sostegno e consolazione. La nostra Madre ci aiuti a credere fortemente nella risurrezione di Gesù: Gesù è risorto, è vivo qui, fra noi, e questo è un mirabile mistero di salvezza con la capacità di trasformare i cuori e la vita. E interceda in modo particolare per le comunità cristiane perseguitate e oppresse che sono oggi, in tante parti del mondo, chiamate a una più difficile e coraggiosa testimonianza”.

Con queste parole nel cuore dunque, recitiamo insieme il Regina Caeli. Facciamolo ogni mattina, al sorgere del sole, prima di iniziare la nostra giornata. Lasciamoci accompagnare da questa preghiera semplice fino al giorno della Pentecoste, per essere in comunione con il Santo Padre e con la Chiesa intera che si prepara ad accogliere la luce dello Spirito Santo.




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