Tempo di Pasqua in famiglia

24 Aprile 2017

24 Aprile 2017

Prima la conversione

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 3,1-8)
Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo, uno dei capi dei Giudei. Costui andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui». Gli rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio».
Gli disse Nicodèmo: «Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». Rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».

Il commento

Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro” (3,2). Nicodemo è un membro autorevole del Sinedrio (Gv 7,50). Per questo si reca di notte, non vuole farsi vedere. È rimasto affascinato dalle parole di Gesù ma anche e soprattutto dai segni che egli ha compiuto. Si rivolge a lui con grande rispetto, lo riconosce come un maestro che parla in nome di Dio. La rettitudine interiore gli fa dire: “nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui” (3,2). I miracoli sono per lui un segno evidente della presenza di Dio. Nicodemo è un uomo interiormente libero che non si lascia imprigionare dai pregiudizi, anzi si reca da Gesù perché vuole capire meglio. È l’immagine di un uomo che, sospinto dallo Spirito Santo, cerca la verità con cuore sincero. Gesù lo accoglie e rispetta il suo desiderio di anonimato ma sulla verità non scende a patti. Anzi, annuncia a Nicodemo che l’uomo non può capire se prima non rinasce dall’alto (3,3). La conversione precede la comprensione. Proprio perché il Vangelo non è opera dell’uomo, non è un insieme di precetti umani, non può essere compreso partendo dalla ragione ma richiede un’altra luce, quella che viene dall’alto.

Quante persone, anche oggi, cercano la verità ma sulla loro strada non incontrano qualcuno capace di testimoniare, in opere e parole, che Dio è l’unica e vera luce capace di dare senso alla vita. A volte accade che una persona, per diversi motivi, entra in contatto con la comunità ecclesiale e, invece di trovare cristiani pieni di gioia e di fede, incontra una comunità chiusa e magari anche litigiosa. Quante persone non arrivano alla verità per colpa nostra! E quanti figli non arrivano a Dio, perché i genitori non hanno loro dato una convinta testimonianza di fede. Dobbiamo fare tutti un serio esame di coscienza. Padre Santo, la tua Parola oggi ricorda che il rinnovamento inizia dall’alto. Donaci  l’umiltà per ricominciare ogni giorno partendo dalla grazia che Tu doni con abbondanza a chiunque la chiede con sincerità di cuore.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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