Tempo di Pasqua in famiglia

12 Maggio 2017

12 Maggio 2017

Santa inquietudine

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 14,1-6)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me».

Il commento

Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me” (Gv 14, 1). La condizione dell’uomo è radicalmente segnata dalla precarietà, non sempre abbiamo ciò che il cuore desidera, anzi tante volte non sappiamo come colmare il vuoto interiore. Ci sono situazioni in cui vorremmo fuggire ma non abbiamo la forza o il coraggio di abbattere le mura della prigione. E diciamo come il salmista: “Chi mi darà ali come di colomba per volare e trovare riposo?” (Sal 55/54, 7). L’uomo sperimenta l’inquietudine e la fatica, vive senza certezze, non trova riposo. Gesù conosce tutto questo, anzi lui stesso lo ha vissuto nella sua carne (Gv 11,33; 13,21). Le parole che oggi il Vangelo propone non sono soltanto quelle di un Maestro che vuole consolare e neppure quelle di un Profeta che indica con chiarezza la via da seguire. Nelle parole di Gesù risuona la voce di Dio che invita ad avere fede. L’identità divina, che tante volte aveva fatto capolino attraverso gesti e parole, ora emerge in piena luce. Gesù invita a credere in Dio e anche in Lui. È questa la via – l’unica via! – per non restare chiusi nella stanza delle domande che non trovano risposte.

Davvero grande è la misericordia di Dio! Inviando il suo Figlio in mezzo a noi, non solo annuncia a prepara la condizione dell’eterna beatitudine (14,2), ma offre a noi che siamo viandanti, Colui che è “via, verità e vita” (14,6): un Amico che ci prende per mano, una Parola che illumina il cammino. Con Lui siamo certi di arrivare alla meta. Possiamo anche cadere lungo il cammino ma la certezza della sua presenza ci fa rialzare. La nostra speranza non è dunque un vago desiderio ma una persona, ha il volto di Gesù di Nazaret. Lui solo e nessun altro. “Un cuor caldo di tenerezza cerco, / che sostegno mi sia senza ricambio, / che tutto di me, debolezza inclusa, / ami e giorno e notte non m’abbandoni” (P 23,4). Così scrive Teresa di Lisieux. Solo Gesù poteva colmare questo ardente desiderio. Ed è quello che chiediamo anche noi di sperimentare ogni volta che con fede ci accostiamo alla mensa eucaristica.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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