Tempo di Pasqua in famiglia

23 Maggio 2017

23 Maggio 2017

Una pagina da scrivere

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 16,5-11)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore.
Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi.
E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato».

Il commento

È bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito” (16,7). La missione è ormai compiuta, Gesù annuncia che è giunto il tempo di lasciare questo mondo per tornare da Colui che lo ha mandato (16,5). Lasciare non vuol dire abbandonare, al contrario significa preparare la venuta dello Spirito che porterà a compimento l’opera salvifica. Nella luce di questa Parola la storia della salvezza appare come un’opera che si realizza in modo progressivo: Abramo, Mosè e tutti i profeti hanno preparato la prima alleanza; Maria e Giuseppe hanno inaugurato la nuova alleanza che trova nella Pasqua di Gesù il suo compimento. Ora è il tempo della Chiesa, ricolmata di Spirito Santo. Questo cammino troverà il suo sigillo definitivo quando il Signore stesso ritornerà nella gloria. Nonostante tutte le contraddizioni, noi sappiamo che la storia cammina verso una luce sempre più piena, ogni tappa prepara un’altra più bella ancora.

La nostra vita fa parte di una storia che abbraccia i secoli: da una parte siamo stati generati dalla fede e dall’altra abbiamo il compito di scrivere parole nuove. Ciascuno di noi ha una parte, è chiamato a scrivere una pagina nel grande libro della storia. Per sostenere questa missione, per dare la possibilità di rispondere al compito ricevuto, il Padre manda il suo Spirito e dona a ciascuno una grazia particolare, in proporzione al compito che ci affida. Ma se ci chiudiamo in noi stessi e ci preoccupiamo solo del benessere individuale, se dimentichiamo di vivere nell’orizzonte del Regno … i carismi restano “congelati”. Dio non è obbligato a dare la grazia a coloro che la chiedono solo in vista di un bene individuale. Nel giorno del suo 40° compleanno il beato Federico Ozanam (1813-1853), sapendo di essere molto malato, pregava così: “Vengo se mi chiamate e non ho diritto di lamentarmi. Voi mi avete dato quarant’anni di vita: che i miei familiari non si scandalizzino se oggi non volete fare un miracolo per guarirmi”. Oggi chiediamo di avere la stessa fede e la stessa vita operosa.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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