25 Giugno 2017

25 Giugno 2017

Liberi dalla paura

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 10, 26-33)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».

Il commento

Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo” (10,28). Questo brano evangelico appartiene al discorso missionario e va letto in questa luce (Mt 10,1-42). Gesù conosce il cuore dei suoi discepoli, il loro entusiasmo ma anche le loro paure, sa che sono uomini vestiti di fragilità. Per questo, dopo aver detto loro di andare con la drammatica consapevolezza di essere come “agnelli in mezzo ai lupi” (10,16) e dopo aver preannunciato che “saranno odiati da tutti” e proprio a causa sua (10,22), li incoraggia e li invita a non spaventarsi delle difficoltà che incontreranno: “non abbiate paura”. Questo invito ritorna tre volte nel brano di oggi, come un ritornello insistente, una parola da tenere bene a mente. Mi piace immaginare che, mentre dice queste cose, Gesù guarda i discepoli con tenerezza ineffabile e legge nei loro cuori sorpresa e paura. Egli comprende i loro timori, le persecuzioni non piacciono a nessuno. Non fatevi illusioni, dice Gesù: incontrerete opposizioni e ostacoli di ogni genere. Un discorso apparentemente insensato, fatto apposta per scoraggiare. Gesù non annuncia conquiste gloriose ma parla di tribolazioni e ostilità e lascia intravedere il martirio, non come remota eventualità ma come una concreta possibilità. Queste parole sono severe e mostrano un volto del cristianesimo che noi abbiamo volentieri dimenticato ma che era piuttosto chiaro per i primi cristiani.

“Se vuoi arrivare fino in fondo a questo cammino della speranza, devi liberarti dalla paura”, scrive il cardinale vietnamita François-Xavier Nguyen Van Thuan (1928-2002) che ha trascorso 13 anni in prigione a causa della sua fede. Il discepolo non cerca il successo, vuole annunciare a tutti il Vangelo ma sa che non può convincere tutti, la sua unica aspirazione è quella di amare e servire, proprio come ha fatto Gesù che ha dato la vita. Siamo discepoli a condizione di partecipare alla sua croce. Oggi chiediamo la grazia di essere liberati dalla paura e di accettare con gioia le fatiche e le ostilità che incontriamo a causa del Vangelo.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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