09 luglio 2017

9 Luglio 2017

La sapienza dei piccoli

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 11, 25-30)
In quel tempo, Gesù disse: “Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te. Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare.
Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero”.

Il commento

Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli” (11, 25). Questa preghiera di lode, secondo gli esegeti, si inserisce in una fase difficile della predicazione, nel contesto di quella che viene chiamata la “crisi galilaica”. Dal carcere, dov’è rinchiuso, Giovanni Battista manda i suoi discepoli per chiedere chiarimenti (11, 2-5), tanti simpatizzanti della prima ora voltano le spalle, tanti altri non hanno mai avuto il coraggio di accogliere le parole nuove di Gesù; non si sono lasciati convincere neppure dai numerosi miracoli (11, 20-24). Come mai tutto questo? E quali sono i passi da fare? Gli eventi della storia non sono comprensibili con l’umana sapienza. Gesù sa bene che la sua testimonianza non viene accolta da tutti, anzi si scontra con un muro di diffidenza che cresce invece di diminuire. Non è facile giudicare con gli occhi della carne, l’umana ragione non è capace di scoprire i segni del divino nella storia quotidiana. La tradizione religiosa giudaica non basta. Quando Dio si rivela lo fa sempre in modo sorprendente. Dinanzi ad una cornice storica così complessa, Gesù non dà spazio all’istintiva lamentazione, anzi rende lode al Padre perché fa risplendere la luce ma non obbliga nessuno ad accoglierla. Dio si rivela ma i sapienti di questo mondo guardano altrove. La luce divina risplende nella storia ma solo i piccoli sanno riconoscerla.

Questo termine [nēpios] ricorre nei Vangeli solo in questo brano. Paolo invece lo usa per designare coloro che sono ancora all’inizio del cammino di fede (1Cor 3,1). Siamo piccoli se riconosciamo di essere imperfetti e ci impegniamo a fare con umiltà tutti i passi per maturare una fede adulta. Con la sapienza dei piccoli Teresa di Lisieux scrive: “più si va avanti in questo cammino, più ci si crede lontani dalla meta, perciò ora mi rassegno a vedermi sempre imperfetta e trovo in ciò la mia gioia)” (Ms A 74r). Chiediamo al buon Dio di concedere anche a noi questa sapienza del cuore.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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