14 luglio 2017

14 Luglio 2017

Nessuna certezza preventiva

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 10,16-23)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.
Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.
Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo».

Il commento

Quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte” (10,19). L’indicazione chiara dei pericoli che incontreranno i missionari (10,16) è accompagnata dall’esplicita affermazione di non perdere mai la fiducia in Dio: “Non preoccupatevi” [mē merimnésēte]. Questo verbo [merimnáô] ritorna più volte nel discorso della montagna quando Gesù chiede di non affannarsi a causa dei beni materiali (Mt 6,25-34). Lo ritroviamo nel capitolo missionario dove si parla delle sofferenze che i discepoli devono patire a causa della testimonianza. C’è una evidente corrispondenza tra i beni materiali e le prove che la vita riserva. In entrambi i casi Gesù invita i discepoli a non cadere nell’agitazione o nell’ansia perché … Dio provvede. Non possiamo sapere in anticipo come e quando ma dobbiamo vivere con l’intima certezza che Dio non ci lascia soli. Gesù promette che nell’ora della croce – in quell’ora e non prima – lo Spirito insegnerà le parole da dire, le parole della testimonianza e della fiducia. Quando sperimentiamo le difficoltà è bello rileggere con fede il salmo 22 in cui il pio ebreo manifesta tutta la sua filiale confidenza in Dio con parole cariche di tenerezza: “Se dovessi camminare in una valle oscura, / non temerei alcun male, perché tu sei con me” (Sal 22, 4). Non facciamoci illusioni, il testo evangelico precisa che l’intervento di Dio avviene solo nell’ora della prova: “vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire” (10,19). Gesù non dice che il Signore eviterà la prova e neppure che ci libererà dal male ma assicura solo che darà in quel momento la forza per affrontare il male a viso aperto. Non abbiamo dunque alcuna certezza preventiva, possiamo solo fidarci di Colui che ci ha chiamato. Colui che ci ha mandato a predicare nel suo Nome, non si allontanerà: “Non aver paura, io sono con te”, dice a Paolo (At 18, 9-10). Non possiamo evitare di percepire la paura ma dobbiamo chiedere una fiducia più forte di ogni umana paura. La testimonianza di tanti cristiani fedeli sino al martirio ci incoraggia a perseverare.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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