20 luglio 2017

20 Luglio 2017

Una ricetta semplicissima

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 11,28-30)
In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Il commento

Venite a me voi tutti che siete stanchi e oppressi [kopiōntes kai pephortisménoi]” (11,28). È un invito assai consolante che riguarda tutti e non solo alcune categorie di persone. Vi sono senza dubbio situazioni particolari: persone soffocate dal dolore o dalla povertà, altre che sono costrette a portare pesi più grandi di loro, altre ancora che sono emarginate. La lista è lunga. Queste parole di Gesù non sono indirizzate a quelli che sperimentano le varie emergenze sociali ma sono rivolte alle pecore della casa d’Israele, a quanti sentono e vivono la Legge antica come un fardello insopportabile, un giogo che imprigiona la vita. Questa parola si rivolge anche ai suoi discepoli, a quanti s’impegnano e faticano per il Regno di Dio, a coloro che sentono il peso della missione ricevuta, a coloro che si sentono o sono inadeguati o forse davvero non ce la fanno. Il Vangelo di oggi si rivolge anche a quelli che vivono negli affanni della vita, si sentono e sono sempre più schiavi delle cose ed hanno perso ogni contatto con Dio. Quante persone, ad un certo punto della vita, sono costrette a riconoscere di aver lavorato invano o di aver investito tempo ed energie in obiettivi di nessun valore. Quanti sono costretti a ripetere le drammatiche parole del profeta: “Abbiamo concepito, abbiamo sentito i dolori quasi dovessimo partorire: era solo vento; non abbiamo portato salvezza alla terra e non sono nati abitanti nel mondo” (Is 26,18).

A tutti Gesù propone una ricetta semplicissima: “Venite a me”. Se vuole dare un senso compiuto alla vita, se non vuole perdersi nelle cose da fare, se non vuole smarrire la via della gioia, l’uomo è chiamato ad andare o a ritornare da Gesù, anzi è chiamato a restare presso di Lui e a ripartire da Lui e con Lui. “Nessuno è privo della famiglia in questo mondo: la Chiesa è casa e famiglia per tutti”, scriveva Giovanni Paolo II (Familiaris consortio, 85). Oggi preghiamo perché la Chiesa sia capace di rispondere a questa missione e chiediamo la grazia di fare tutta la nostra parte.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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1 risposta su “Una ricetta semplicissima”

La bellezza di Dio s’impregna d’amore puro e indiscriminato,la sua fonte è sempre viva la sua acqua disseta anche lo stolto ed il peccatore , perchè la sua misericordia è infinita,abbia pietà di noi peccatori, Tu che sai leggere i nostri cuori donaci pace serenità e salute,in te riponiamop la certezza che nulla è per caso ma tutto si compie secondo la tua volontà.Amen

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