Autostima

Come aiutare i nostri figli a crescere nell’autostima

di Carolina Rossi

Come e quando la persona sviluppa la propria autostima? Soprattutto come noi genitori possiamo aiutare i nostri figli a crescere con una buona idea di sé? Qualche consiglio pratico.

La stima di sé è l’arma fondamentale per riuscire nella vita e si costruisce principalmente durante l’infanzia. Nel corso della vita, sono numerose le occasioni utili per alimentare il concetto del buon valore di sé e delle proprie capacità. Tuttavia, spesso accade che esperienze di sé poco positive nell’infanzia, diventino un importante freno per lo sviluppo e l’espressione libera delle proprie capacità.

Come e quando la persona sviluppa buone idee di se stesso del tipo: “Io valgo”, “Io sono capace”, “Io sono importante”, “Io sono interessante” “Io sono degno d’amore”?

Lo stralcio di comunicazione che segue narra di una donna, Marina, che a 29 anni non riesce ad esprimere appieno se stessa nelle relazioni con gli altri.

“Il mio problema è sempre stata la timidezza, c’è da dire che negli ultimi anni sono riuscita a ridurla abbastanza, ma ci sono ancora occasioni in cui mi blocco e che mi fanno pensare che abbia serie difficoltà nei rapporti sociali. Per esempio, qualche giorno fa sono andata a una festa dove c’era gente che conoscevo poco o di vista. Non sono la persona più estroversa del mondo né la più interessante. Ho provato a inserirmi comunque nei discorsi o conversazioni ma dopo un po’ il discorso cadeva e rimanevo lì in disparte. Tutti parlavano tra di loro e io mi sentivo una sfigata perché non sapevo come intervenire. Odio queste situazioni e mi fanno chiudere ancora di più in me stessa, senza contare che tutti parlavano di fidanzati e ragazzi mentre io, essendo una single incallita, mi sentivo sfortunata al massimo. Non so se sono io il problema o gli altri, certo è che vedo gente che riesce sempre ad essere esuberante e simpatica con tutti mentre io faccio molta fatica. Ho capito che in parte dipende dalle persone perché ci sono state occasioni in cui ho saputo sentirmi a mio agio e tirare fuori la parte più estroversa di me. Però non lo so, a volte faccio fatica a stabilire legami con le persone e per questo mi butto giù e mi sento esclusa. È una sensazione bruttissima, se solo non fossi così timida e a disagio…” (Marina)

A Marina possiamo dire che può affrontare la tematica della bassa autostima, che oggi si traduce in timidezza ed inibizione, in uno spazio psicoterapeutico dedicato, ma a tutti i genitori che vogliono comprendere come aiutare i propri figli a crescere sani e forti interiormente possiamo dare dei suggerimenti.

I nostri figli riescono ad interiorizzare una buona idea di sé a partire dalla possibilità di rispecchiarsi innanzitutto nei nostri occhi che li vedono, li apprezzano e li valorizzano. Quante volte ci capita invece di rimarcare più spesso l’errore rispetto alla buona riuscita, convincendoli che il successo è normale mentre l’errore è anormale? Quante volte facciamo in modo che il FARE uno sbaglio coincida con l’idea di ESSERE sbagliati?

Dunque come possiamo muoverci:

  1. Diamogli amore incondizionato perché apprenda che è degno di essere amato.
  2. Diamogli attenzione e dedichiamogli del tempo perché sperimenti il proprio essere importante ed unico.
  3. Valorizziamo il positivo consapevoli che il rifiuto di riconoscere i successi non aiuta né a crescere né a far radicare in sé la fiducia.
  4. Aiutiamolo a costruire memoria dei propri successi perché è a partire da quelli che affronta le nuove prove nella quotidianità, permettendogli di maturare la consapevolezza delle proprie risorse e attitudini oltre che capacità.
  5. Facciamogli coltivare i propri talenti e le proprie passioni, perché realizzare sogni e aspettative altrui lo renderebbe infelice per la vita.
  6. Rafforziamo positivamente le sue scelte valide, facendogli sentire che tifiamo per lui e per la sua capacità di autodeterminarsi.
  7. Sosteniamolo senza sostituirci nei momenti in cui affronta le criticità, perché abbia la percezione che per ogni meta da raggiungere ci sono “normali” fasi critiche che possono essere affrontate e superate. I nostri figli hanno bisogno di correre qualche rischio, ma anche di sbagliare perché possano sperimentarsi gradualmente e sempre di più nell’autonomia.
  8. Facciamogli sentire la nostra fiducia in lui e nelle sue capacità perché impari a vedersi e a percepirsi positivamente prima attraverso i nostri occhi, poi attraverso i propri e, infine, anche attraverso quelli del mondo.
  9. Facciamo critiche costruttive al suo operato e non al suo essere, perché maturi l’idea che il suo essere è positivo, valevole ed amabile, a prescindere dal suo comportamento o dal compito che ha assolto che possono essere migliorabili.
  10. Poniamo limiti e stabiliamo regole ragionevoli, perché possa sentirsi orientato nella vita e soprattutto protetto dal sano limite.
  11. Aiutiamolo a costruire obiettivi realistici piuttosto che porsi mete ambiziose che tante volte possono rischiare di rivelarsi stressanti, frustranti e demotivanti perché ancora non raggiungibili.
  12. Ascoltiamo quanto ci vuole comunicare e i suoi bisogni, perché sappia che i suoi pensieri, le sue emozioni e i suoi sentimenti sono degni di attenzione e ci interessano.
  13. Non facciamo paragoni perché non impari a sentirsi o percepirsi meno degli altri.

Ricordiamo che una sana e forte autostima è alla base del futuro di ogni bambino perché il futuro è nelle mani di chi crede ed ha fiducia in sé e nei propri talenti!




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3 risposte su “Come aiutare i nostri figli a crescere nell’autostima”

Un bell’articolo.
Leggerlo per chi come me me è Padre di tre figli non può che far bene.

Grazie

Vincenzo

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