29 luglio 2017

29 Luglio 2017

Tutto ricomincia

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 11,19-27)
n quel tempo, molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa.
Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà».
Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno».
Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».

Il commento

Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà” (11,22). Dopo aver lamentato l’assenza di Gesù proprio nel momento del bisogno – “Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!” (11,21), Marta rivolge al Maestro un’accorata preghiera. In realtà, non gli chiede esplicitamente d’intervenire, probabilmente perché pensa che non c’è più nulla da fare. Eppure le parole che l’evangelista riporta contengono una vaga speranza.  Come se qualcosa potesse ancora accadere. Comincia così un dialogo che il Vangelo riassume con poche frasi ma nel quale possiamo rileggere tutto il cammino della fede che prepara i catecumeni al battesimo. Il primo passo di questo itinerario, la prima parola che Gesù dona è quella della resurrezione: «Tuo fratello risorgerà» (11,23). La parola è volutamene generica. Gli ebrei, infatti, credono nel giudizio finale quando tutti risorgeranno e Dio rivestirà tutta la terra di una luce nuova (Is 65,17). Ma le parole di Gesù non fanno riferimento ad lontano avvenire ma a quello che egli vuol compiere nell’oggi della storia, si presenta come colui che fin d’ora può dare la vita nuova, può riempire di vita i nostri giorni fino al punto che anche la morte non può soffocare la vita: “Chi crede in me, anche se muore, vivrà” (11,25). È questo l’annuncio paradossale della fede: apparentemente la morte viene con prepotenza e consuma ogni cosa, in realtà il soffio di vita che abbiamo ricevuto con il battesimo è più potente della morte. Il dialogo si conclude con l’affermazione di fede: «Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo» (11,27). All’inizio del racconto e dell’esperienza di fede troviamo il verbo ascoltare (11,20). Al termine troviamo il verbo credere [pisteúō]: non si tratta solo di professare una dottrina ma di consegnarsi a Dio lasciando a Lui la libertà di scrivere in noi e con noi una storia nuova.

Dona anche noi, Signore Gesù, di credere con ferma convinzione che tutto ricomincia con Te e che solo con Te possiamo partecipare alla nuova creazione.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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