Aborto spontaneo

Mamma anche solo per poche settimane

a cura della Redazione

Lettera di una madre al figlio mai nato: “Un aborto spontaneo è una piaga nell’anima. Sì certo, la vita è andata avanti, ma solo nella fede posso accettare la tua assenza”.

È una mattinata estiva di fine giugno. Gli occhi della giornalista-scrittrice nonché amica che mi è di fronte, sono splendidi, messaggeri di emozioni, uno squarcio di cielo, azzurri e luminosi. La bellezza esteriore è pari a quella interiore. Complice in quest’ incontro alcune parole, quanto basta per dar vita a chi non ha un nome, ad una lacrima di emozioni e ad un abbraccio di muta condivisione.

Lei mi spinge a dar vita alle mie emozioni ed eccola qui la lettera che portavo nel cuore da sempre. Quella che ancora dovevo scrivere e quella che anche tu meriti, figlio mio. Nel salotto di casa guardo le due pergamene di lauree dei tuoi fratelli. Ripenso alla mia felicità quando ho scritto ad ognuno di loro una pagina di vita insieme. Una pagina che custodisce i nostri anni trascorsi, fatta di ricordi, emozioni. Ricordi belli e a volte anche commoventi, quelli che solo il cuore di una mamma può accarezzare e raccontare.

Tu non hai un nome. Darti un nome significava accettare la tua breve esistenza, ed era un fatto troppo doloroso. Tu sei il fiore non sbocciato in terra ma direttamente in cielo. Tu sei il mio angelo bellissimo. Mi sono sempre chiesta se mi hai sentita quando litigai con il dottore che ti definì un ammasso di cellule. Per me eri già il mio bambino, anche se avevo scoperto da poco di essere incinta. Nessuna vita su questa terra si spegne silenziosamente finché resta nel cuore di una madre.

Un aborto spontaneo è una piaga nell’anima. Tu solo sai quante volte mi sono rivista distesa su quel lettino mentre il medico, che mi stava facendo l’ecografia, scuoteva la testa per dirmi: “Mi dispiace”. Il mio cuore percorreva velocemente come in un film in bianco e nero i giorni così brevi trascorsi insieme, la gioia di averti dentro di me.

Quando ho scoperto che ero incinta, non potevo crederci, stringevo tra le mani il responso, ed ero felice come non mai. Erano i primi giorni di dicembre, nelle vetrine e per le città era già tutto pronto per la festa più bella dell’anno, il Natale.

Io mi sentivo esattamente così, tutta luci e sonaglini. Ero molto felice di diventare mamma per la seconda volta. Con il cuore già accarezzavo la gioia di questo nuovo incontro d’amore. Ma la felicità fu breve. Il 5 gennaio mi sentii male, una visita urgente e poi il triste decreto: “Si è fermato tutto!”. Non volevo arrendermi, non volevo crederci. Il medico continuava a ripetermi che la gravidanza si era fermata da sola e che bisognava subito procedere ad un raschiamento. Ma io non volevo. Volevo continuare a custodirti anche se il tuo cuore non batteva più.

Alla fine ho dovuto arrendermi. Ho dovuto farlo, per tuo fratello, per tuo padre, perché avevano bisogno di me. Il 6 gennaio ci hanno separati. Ogni volta che ci penso, piango. Non ho mai smesso di piangere, lo sai. Spesso di notte ti penso. Il Signore voleva un angelo da me ed ha preso te. Non ho potuto abbracciarti, stringerti forte tra le mie braccia, coccolarti, portarti in villa sulle giostrine, farti conoscere il mondo ed aiutarti a salire gli scalini di questa vita. Sei volato via troppo presto.

Sì certo, la vita è andata avanti. Un anno dopo, a gennaio, nasceva il mio terzo figlio. La gioia della sua nascita non ha mai però affievolito il dolore per la tua perdita amore mio. Non c’è dolore più grande ed io donna-madre mi sento ancora vulnerabile. Solo nella fede posso accettare la tua assenza.

So con certezza che tu sei sempre con me. Una notte ero sola in casa. Il giorno dopo sarebbe stata la festa della mamma e sarebbe stata la prima festa lontana dai tuoi fratelli che, sai, sono a Roma per motivi di lavoro. Io dormivo nella loro camera. Nel sonno ho sentito una voce che ripeteva: “Mamma, mamma, mamma”. Era la voce di un bambino piccolo. Sono sicura che eri tu. Mi sono svegliata di soprassalto e mi sono girata intorno convinta di averti ritrovato, ma non è stato così. La stanza era vuota e buia, ma tu c’eri. Era ancora dentro di me, nel mio cuore. Figlio mio adorato, angelo innocente stammi vicino, senza di te non posso farcela. Quando mi vedrai fragile, corri a sostenermi come hai fatto quella notte e io mi riprenderò e continuerò a vivere per i tuoi fratelli e per te.

La tua mamma




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11 risposte su “Mamma anche solo per poche settimane”

Cara mamma,ho vissuto per due volte questo strazio. Il dolore è solo nostro,nessuno può capire perché la maggior parte pensano che a poche settimane non puoi considerarti mamma di un bambino.

È una lettera davvero commovente, un monologo che tocca non solo il cuore di tutti noi ma anche la mente, perché ci fa pensare a quanto sia importante la vita e quanto lo sia un bambino..
Anche se non sono ancora madre, vista la mia giovane età, da queste parole e anche dall’esperienza della mia vita capisco e so cosa vuol dire perdere una persona,un familiare o una sorella mai nata.. Spero che questa signora possa trovare una sorta di pace interiore con l’altro figlio e con suo marito.♥✨

Prof,siete stata molto forte,e scommetto che vostro figlio vi sta sempre accanto per guardarvi e proteggervi,anche se per poche settimane credo che vostri figlio sia stato fiero di avere una mamma come voi.

L’aborto è una brutta esperienza, anche se spontaneo,quando è successo a me ho provato dei sensi di colpa tremendi. Non sapevo di essere incinta e mio marito aveva da poco aperto un ristorante con i suoi fratelli, noi mogli dovevamo dare una mano e quindi era necessario ottenere il certificato sanitario rilasciato dal Comune, ma per farlo bisognava vaccinarsi. Quel vaccino mi fu fatale, ricordo che l’infermiera prima di iniettarlo chiese se qualcuna di noi fosse incinta. Stupida domanda! E io dissi che non lo ero.

È una lettera che fa percorrere la schiena da un brivido dalla prima all’ultima parola.
Davvero toccate, davvero profonda, davvero forte…da madre.
Forte, come lei…che non ha mai dimenticato quest’anima innocente, questo bimbo destinato già agli angeli…questo “fiore sbocciato direttamente in cielo”..ma che, anzi, ha continuato a vivere con lui e per lui…e dal mio punto di vista, sentirlo vicino, invocare la sua presenza, sentirlo con se..Non è simbolo di debolezza.
E tanto meno piangere lo è.
È debole chi si tiene tutto dentro e crolla…Non chi lascia esternare le proprie emozioni.
Quindi sii forte, come prima, più di prima…sempre.
Vai avanti per tuo marito e i tuoi figli, per l’angelo bellissimo che ti ritrovi nel tuo cuore…ma vai avanti prima di tutto per te stessa.
E ricorda…Non l’hai abbracciato, non l’hai cresciuto…ma non è fuori dalla tua vita. È solo dall’altra parte del cammino.
Un abbraccio a questa grande donna, a questa grande madre.

Ciao,ho letto la tua lettera e a dir la verità mi sono molto emozionata per le tue parole toccanti . Hai saputo mettere e scandire in un modo straordinario, insieme,tutte le emozioni suscitate durante la gravidanza. A mia nonna è successa la stessa identica cosa. Lei cadde e sfortunatamente morì la bambina,mia zia . Una Zia mai conosciuta ma io le parlo nei miei sogni,le parlo quando sono sola,lei mi protegge sempre perché lei è il mio angelo custode. Capisco profondamente il dolore che possa avvertire una madre quando riceve una notizia del genere però da una parte bisogna stare con l’animo tranquillo perché lo sai che lui è tra gli angeli. Lui è nelle mani del Signore ,e quando ti affidi a Gesù non hai più paura. Ti resta solo che pregare per lui e che sia sereno nel suo riposo. Ti abbraccio affettuosamente.

Parole vere e dolcissime in cui si ritrova il sentimento di una mamma verso il proprio figlio andato via troppo presto. Vorrei poter abbracciare questa mamma e dirle che non è sola, i figli angeli non ci lasciano mai sole, non li vediamo, ma sono lì pronti a tenerci la mano.

Una lettera molto toccante.
Anche io che sono di giovane età mi sono toccate molto queste parole. Sei stata molto forte e lo sei tutt’ora. Penso che anche se tuo figlio non ti abbia mai conosciuto è stato orgoglioso di te, una mamma calorosa e forte, fidati che è sempre con te ed è orgoglioso di te. Ti auguro tutta la forza di questo mondo.

Leggendo le parole di questa madre posso comprendere il dolore provato per la perdita del suo bambino.. Anche se non era ancora nato, ma era ancora una cellula ( così come lo hanno definito i medici) rimarrà sempre quel bambino mai nato. Solo con l’aiuto del Signore e’ possibile accettare questo lutto e farsi forza..

Anche io ho tre angeli in cielo..tutti a pochissime settimane se ne sono andati. Ho avuto la fortuna di espellerli naturalmente e di tenerli in mano..ma è un forte dolore..

Tanti sono i bambini che non riescono a vedere il volto delle loro madri, che non riescono a vedere la luce del sole e vedere il mondo. Tante sono le mamme che piangono la scomparsa di una vita spezzata troppo presto. Dio chiama a a sé questi piccoli angeli e dona loro una vita in paradiso tra sorrisi e gioie. Dio non abbandona nessuno ed è sempre pronto ad accogliere tutti quei piccoli angeli che purtroppo non hanno potuto godersi la gioia di una vita terrena. Loro ci guardano dall’alto curiosi e osservano passo dopo passo le loro mamme tra sorrisi e lacrime. Loro saranno i nostri piccoli angeli custodi.

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