04 agosto 2017

4 Agosto 2017

Non accettano di non capire

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 13, 54-58)
In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.

Il commento

Venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga” (13,54). Le parabole del Regno hanno annunciato che il cammino del Vangelo, lungo i secoli, non sarà un’avventura trionfale ma incontrerà numerosi ostacoli. L’evangelista chiude questo lungo discorso dicendo che “Gesù partì di là” (13,53). Con questa indicazione geografica sembra voltare pagina. In realtà, la scena che oggi ci offre la liturgia appare come una conferma e un anticipo di quella fatica che il Maestro annuncia ai discepoli. Il protagonista è Lui stesso. Il suo ritorno a Nazaret non incontra applausi ma diffidenza, non l’accoglienza sincera ma una sorda opposizione che non si traduce in uno scontro aperto (come in Lc 4, 16-30) ma genera una distanza e impedisce a Gesù di compiere prodigi (13,58). Il versetto iniziale riassume efficacemente questa vicenda: l’evangelista dice infatti che Gesù torna nella sua città e insegna nella lorosinagoga (13,54). L’aggettivo indica la relazione, il pronome sottolinea la distanza, anzi la separazione. È la sua città, quella in cui è cresciuto, dove tutti lo conoscono. Da quel piccolo villaggio era partito non molto tempo prima, come uno dei tanti. Oggi vi ritorna come il Rabbì di cui tutti parlano. È lo stesso Gesù, “il figlio del falegname” (13,55), eppure la sua carta d’identità è cambiata, agli occhi dei suoi concittadini egli è un Altro. Vogliono capire come e perché questo cambiamento ma non ci riescono e, cosa più triste, non accettano di non capire.

Non ci fermiamo al racconto storico. La patria dove oggi Gesù insegna è la Chiesa: è questo il luogo dove egli è ben conosciuto, è qui che il suo Nome viene annunciato, è qui che risuona la sua Parola. Gesù è per noi Maestro e Signore. Ma è davvero così? Veramente diamo credito alle sue parole oppure permane in noi quell’istintiva diffidenza che si traduce nella paura e forse anche nel più plateale rifiuto, sia pure ammantato di buone ragioni? Oggi chiediamo la grazia di credere per fare della nostra stessa vita un miracolo, un segno di quella luce divina che rischiara la vita di tutti.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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