08 agosto 2017

8 Agosto 2017

Tutto solo

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 14,22-36)
[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.
La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!».
Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».
Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».
Compiuta la traversata, approdarono a Gennèsaret. E la gente del luogo, riconosciuto Gesù, diffuse la notizia in tutta la regione; gli portarono tutti i malati e lo pregavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello. E quanti lo toccarono furono guariti.

Il commento

Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo” (14,23). L’immagine che l’evangelista oggi ci regala è come una foto scattata da lontano che ritrae Gesù in preghiera, lontano da tutti, in una solitudine inaccessibile. È solo un accenno, posto tra due grandi eventi: il miracolo dei pani e il camminare sulle acque. I racconti prodigiosi attirano l’attenzione ma la preghiera silenziosa non è meno importante per scoprire la vera identità di Gesù e la missione della Chiesa. Il Rabbi di Nazaret sa stare in mezzo alla folla, si lascia toccare dai problemi della gente, guarisce i malati e dona il pane. Ma non è prigioniero della folla. Per questo cerca e trova spazi in cui rimane solo. Quella sera, mentre la folla, ancora incredula, gioisce per quanto è accaduto, mentre i discepoli sono sulla barca disorientati e delusi, Gesù resta sul monte, tutto solo, letteralmente: “stava lì solo” [mónos  ēn ekeî]. Questa solitudine, cercata e custodita con amore, non è solo il cuore della vita monastica e contemplativa ma è segno di quel primato di Dio che nessuno deve trascurare, quale che sia la sua vocazione, se non vuole smarrire la sua più profonda identità. Tutto scaturisce da Dio, sorgente della vita e dell’amore.

Gesù resta solo, nessuno si può avvicinare. Non possiamo entrare nel suo mondo interiore. E tuttavia, in quella lunghe ore notturne ci sono diversi sentimenti che illuminano e pesano sul suo cuore d’uomo. In primo luogo la gioia di avere donato, insieme al pane, un segno tangibile dell’amore di Dio che resterà impresso nel cuore e nella mente dei discepoli. Ma c’è spazio anche per una certa inquietudine: l’entusiasmo della folla non lo seduce, Gesù conosce il nostro cuore e sa che talvolta la gioia chiude l’uomo in una sazietà che spegne i desideri. La gente non ha compreso il senso e il valore di quel gesto. Quella notte Gesù prega perché la sua Chiesa sia sempre capace di dare non solo il pane che sostiene il vivere ma anche la speranza che alimenta l’attesa dell’eternità. Oggi ci uniamo alla sua preghiera.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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