13 agosto 2017

13 Agosto 2017

Senza più misurare

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 14, 22-33)
[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.
La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!».
Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».
Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».

Il commento

Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque” (14,28). Una richiesta ingenua e audace. All’inizio era stato Gesù a chiedere a Pietro di seguirlo (Mt 4,19), senza peraltro precisare l’itinerario. Ora invece è il discepolo che gli chiede di seguirlo, anche se la via appare umanamente difficile, per non dire impossibile. Pietro non si rende neppure conto di quello che dice, è spinto dal desiderio di essere con il Maestro, crede che la sua parola è più potente della sua fragilità. Mat’ Marija, una monaca ortodossa morta in un lager nazista (1891-1945) scrive: “Ci sono due modi di vivere: camminare sulla terra ferma facendo solo ciò che è giusto e rispettabile e, così, misurare, soppesare, prevedere. Ma si può anche camminare sulle acque. Allora non si può più misurare e prevedere ma è necessario credere incessantemente. Basta un istante di incredulità per cominciare ad affondare”. Contro ogni aspettativa, Gesù accoglie la richiesta di Pietro (14,29). Il discepoli si getta con audacia. Ma ad un certo punto si accorge che il coraggio non basta. Aveva risposto con generosità ma c’è un momento in cui la paura prende il sopravvento. Commenta Benedetto XVI: “Pietro cammina sulle acque non per la propria forza, ma per la grazia divina, in cui crede, e quando viene sopraffatto dal dubbio, quando non fissa più lo sguardo su Gesù, ma ha paura del vento, quando non si fida pienamente della parola del Maestro, vuol dire che si sta interiormente allontanando da Lui ed è allora che rischia di affondare nel mare della vita, e così anche per noi: se guardiamo solo a noi stessi, diventiamo dipendenti dai venti e non possiamo più passare sulle tempeste, sulle acque della vita” (7 agosto 2011).

Questa scena è l’icona della nostra vita: quante volte la fede viene messa duramente alla prova, soprattutto quando Dio stesso appare lontano o quando i familiari e gli amici sembrano non comprendere la nostra fatica. È questo il momento per rinnovare il sì, gustando l’intima gioia di donare tutto. Davvero tutto.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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1 risposta su “Senza più misurare”

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