23 agosto 2017

23 Agosto 2017

Nessun disoccupato

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 20, 1-16)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò”. Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno, e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”. Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”.
Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e da’ loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”.
Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”.
Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».

Il commento

Andate anche voi nella vigna” (20,7). Il Vangelo offre l’immagine di un Dio che continuamente esce e chiama tutti a partecipare alla sua opera. È un Dio che si preoccupa per la sua vigna perché non vuole fare mancare al popolo santo la grazia di cui ha bisogno per portare frutto. La vigna fa pensare anche a tutta la vicenda umana. Lavorare nella vigna significa fare di questa terra, tante volte incolta e piena di rovi, un giardino rigoglioso, un luogo dove la dignità dell’uomo non viene calpestata dal potere e dalla logica del profitto né svenduta per inseguire piaceri effimeri. Ma Dio si preoccupa anche degli operai, non vuole che nessuno si senta o sia escluso dalla storia di salvezza: “Perché ve ne state qui disoccupati? [argoí]” (20,6). Il vocabolo argós significa senza lavoro ma anche oziosopigro. C’è chi non trova lavoro ma c’è anche chi non cerca lavoro. Il Signore non vuole vederci sfaccendati, al contrario vuole renderci protagonisti. Non ci tratta come servi ma come figli. Non ci consegna solo un lavoro da fare ma condivide con noi il desiderio di fare della vigna un luogo ricco di frutti saporosi. Non ci carica d’impegni ma ci offre la possibilità di partecipare alla storia in modo attivo e responsabile. Il ministero che ci affida non è un peso ma una grazia; un segno della fiducia che Dio ripone nell’uomo. Una fiducia che non viene meno anche quando sembra che non abbiamo più nulla da dare o quando la giornata della vita volge al termine.

Andate anche voi”: vi sono momenti in cui ci sentiamo stanchi e abbiamo la tentazione di chiedere al Signore di essere esonerati o almeno di togliere quelle responsabilità che ci appesantiscono oltre misura. Non è una preghiera da farsi. Quando Paolo chiese più volte di essere liberato dalla spina nella carne, ricevette questa risposta: “Ti basta la mia grazia” (2Cor 12,9). Quel Dio che continuamente esce, sospinto dall’amore, riempie di amore la nostra vita. Quanto basta per rispondere con generosità fino alla fine.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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