25 agosto 2017

25 Agosto 2017

La fonte dell’amore

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 22, 34-40)
In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?».
Gli rispose: «”Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

Il commento

Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente” (22,37). Lo scriba gli domanda qual è “il grande comandamento” (22,36) e Gesù risponde citando una parola della prima alleanza ben conosciuta da tutti. Per questo egli omette la prima parte: “Ascolta Israele, il Signore Dio nostro è l’unico Signore, perciò tu amerai …” (Dt 6,4). Gesù ripropone una parola antica che ricorda l’assoluto primato di Dio. Non solo è un punto qualificante della dottrina ma la pietra angolare dell’esperienza di fede. Se viene a mancare o non viene coltivata nella forma adeguata, tutto crolla. Nei secoli passati era fin troppo chiaro. Oggi invece la predicazione parla molto della carità fraterna ma trascura proprio di ricordare che tutto nasce da Dio e dall’amore per Lui. È questo per Gesù “il grande e primo comandamento” (22,38). Il secondo somiglia al primo (22,39) ma non può essere posto sullo stesso piano. La carità verso il prossimo è solo una conseguenza, la traduzione più coerente di quella fede che, riconoscendo l’assoluto primato di Dio, s’impegna ad amarlo e servirlo nel prossimo. La vera carità nasce dal riconoscere in ogni uomo la presenza viva di Gesù: “tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40). Dio va amato, prima e sopra ogni cosa. Solo a partire da Dio, in nome di Dio e con la forza di Dio possiamo amare il prossimo secondo verità, cioè secondo la misura della croce.

È possibile amare così? Risponde Teresa di Lisieux: “Signore, so che tu non comandi niente di impossibile, conosci meglio di me la mia debolezza, la mia imperfezione, sai bene che mai potrei amare le sorelle come le ami tu, se tu stesso o mio Gesù, non le amassi ancora in me. […] Sì lo sento, quando sono caritatevole, è Gesù solo che agisce in me; più sono unita a Lui, più amo anche tutte le sorelle” (Ms C 12v). Oggi chiediamo la grazia di non scoraggiarci quando sperimentiamo i nostri limiti e di camminare ostinatamente nella via dell’amore.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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