16 settembre 2017

16 Settembre 2017

I buoni propositi non bastano

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 6,43-49)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo.
L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda.
Perché mi invocate: “Signore, Signore!” e non fate quello che dico?
Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile: è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sulla roccia. Venuta la piena, il fiume investì quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene.
Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la distruzione di quella casa fu grande».

Il commento

Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica” (6,47). Ascoltare e mettere in pratica (letteralmente: fare) sono due verbi da intrecciare in maniera indissolubile. La parola che Dio semina nella nostra vita è affidata alla nostra libertà. Tutto dipende dalla nostra attiva collaborazione. Chi ascolta non solo accoglie responsabilmente e consapevolmente la Parola ma s’impegna anche a tradurla in modo coerente. È sempre necessario vigilare perché l’insegnamento del Vangelo non resti sospesi nell’aria. I buoni propositi non bastano. Solo dal fecondo intreccio di questi due verbi nasce un’esperienza di fede fondata sulla roccia, cioè una vita capace di affrontare le tempeste. Il Vangelo non presenta le prove come una remota possibilità ma come una certezza. È compito del pastore ammonire e sollecitare fedeltà e coerenza ma ciascuno deve impegnarsi in prima persona.

Chi mette in pratica ciò che ascolta, chi si sforza di tradurre fedelmente il Vangelo nella propria vita, dimostra che si fida di Dio! Al contrario, chi ascolta e poi tralascia di fare, mostra che non si fida abbastanza, come se dicesse: “il Vangelo dice cose belle, ma…”. Tanti buoni cristiani hanno sempre pronta la lista delle difficoltà e dei problemi, quanto basta per tirarsi indietro o per cercare abili e raffinati compromessi. E così, invece di tradurre con fedeltà, iniziamo a reinterpretare il dato biblico attraverso ragionamenti che addomesticano la Parola e le fanno perdere la sua carica rivoluzionaria. Chi si comporta così, dà più credito alle sue ragionevoli paure che alla Parola di Dio. Ma così facendo, e nonostante le buone intenzioni, non sarà in grado di resistere alle tempeste della vita. Dobbiamo imparare a intrecciare fede e fiducia: credere significa dare credito a Dio senza essere troppo esigenti e tempestivi nel chiedere la restituzione con gli interessi. Nella casa di Zaccaria Maria canta la fedeltà di Dio. E non dubita, neppure quando si troverà ai piedi della croce. È la stessa fedeltà che oggi vogliamo chiedere anche noi.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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