19 settembre 2017

19 Settembre 2017

Non piangere

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 7,11-17)
In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla.
Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei.
Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre.
Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo». Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante.

Il commento

Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei” (7,13). Un corteo funebre, una vedova che accompagna alla sepoltura l’unico figlio. Tutto è avvolto dalla tristezza. Gesù blocca quel corteo, invita la donna ad asciugare le lacrime. Non si limita a dare un’ingenua e timida consolazione, restituisce al giovane la vita: “Ragazzo, dico a te, àlzati!” (7,14). Quel gesto ha sapore profetico, annuncia che egli è venuto per riempire di vita i nostri giorni e profumare di amore anche le pagine più dolorose. In questo modo ci fa passare dalla morte alla vita, riveste di resurrezione i giorni che passano.

Le pagine dei giornali sono piene di eventi tristi, la cronaca del dolore lascia poco spazio alla speranza, la nuda drammaticità dei fatti impedisce di andare oltre. La speranza appare una parola illusoria, una fuga dalla realtà, un rifugio retorico. Gesù ripete anche oggi: “Non piangere”. Lui solo ha il potere di ridare la vita. Ma la Chiesa ha il dovere di annunciare il Vangelo della resurrezione. Non sempre lo facciamo, non sempre la nostra parola è un annuncio appassionato della vita che non muore perché non abbiamo abbastanza fede, non sappiamo guardare al di là dell’immediato. Il Signore non ci chiede di compiere miracoli ma di essere testimoni della resurrezione e ambasciatori della compassione; ci chiede di condividere il dolore e di comunicare la grazia della consolazione. Per rispondere a questo invito, che non è al di sopra delle nostre forze, dobbiamo spezzare quelle catene che ci tengono legate al nostro io, dobbiamo uscire da quel mondo fatto di impegni e di preoccupazioni. Se impariamo a guardare oltre noi stessi, ci accorgeremo che vi sono tante persone che vivono nel dolore e hanno bisogno di una parola di speranza, capace di restituire il gusto di vivere e di evitare di cadere nella disperazione.

Donaci Signore occhi per vedere le necessità e le sofferenze dei fratelli,
donaci la grazia di saper consolare;
e insegnaci a scrivere parole nuove
che hanno il profumo della vita e della resurrezione.
Amen



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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1 risposta su “Non piangere”

Signore salvaci. ..Maria aiutaci …la croce c’ è ma è del Risorto.. Anche noi saremo risorti.Coraggio .ave Maria e avanti. Ascolta radio Maria

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