28 settembre 2017

28 Settembre 2017

Domande senza risposta

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 9,7-9)
In quel tempo, il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti».
Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo.

Il commento

Il tetrarca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare” (9,7). Il re aveva sentito parlare di tutto quel che accadeva: i miracoli che Gesù faceva e l’entusiasmo che suscitava nel popolo ma … “non sapeva cosa pensare” (9,7). In greco troviamo il verbo diaporéō che indica l’atteggiamento di colui che s’interroga sugli avvenimenti senza trovare una risposta. Negli Atti degli apostoli lo stesso verbo viene usato per descrivere la reazione di Pietro dinanzi alla visione celeste che lo invita a mangiare animali impuri (At 10,17). La confusione di Erode nasce anche dal sentire tante e contrastanti risposte riguardo Gesù: per alcuni egli è Giovanni Battista, risuscitato dai morti, per altri Elia, per altri ancora uno dei profeti (9,7-8). Sono le stesse risposte che daranno gli apostoli a Gesù (9,19). Opinioni più che lusinghiere, Gesù viene accostato ad alcuni grandi personaggi della storia antica e recente. Ma la sua vera identità rimane avvolta nell’ombra, il mistero non può essere ancora rischiarato. Tanti provano a dire qualcosa, ma rimangono ancorati alla storia, cercano di leggere la figura di Gesù sullo sfondo del passato, cioè a partire da ciò che sanno. Una via ragionevole ma per sua natura incapace di comprendere la novità di Dio. Gesù rappresenta qualcosa di radicalmente nuovo rispetto alla storia. Erode da parte sua rimane aggrappato ai fatti: “Giovanni l’ho fatto decapitare io” (9,9). La resurrezione gli appare come un’ipotesi del tutto fantasiosa. Nelle sue parole leggiamo quel pragmatismo così diffuso nella cultura contemporanea che fa dell’esperienza verificabile l’unica fonte di verità..

 

Chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?” (9,9). La domanda di Erode attraverso tutti i secoli. Nessuno può sottrarsi. Se infatti non scopriamo l’identità di Gesù, e se non lo accogliamo come “luce del mondo”, non possiamo dare risposta agli interrogativi essenziali dell’umana esistenza, non possiamo spiegare il significato della nascita e della morte, della gioia e della sofferenza, dell’amore e del dolore.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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