2 ottobre 2017

2 Ottobre 2017

Custodi della promessa

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 18,1-5.10)
In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?».
Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.
Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli».

Il commento

Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli” (18,10). Gli angeli accompagnano il cammino di ciascun uomo, fin dai primi passi della vita. Il loro compito è quello di custodirci nella fedeltà per farci entrare “nel luogo che Dio ha preparato” (Es 23,20). Il ministero degli angeli appare in modo eloquente nel cammino dell’esodo che conduce il popolo d’Israele verso la terra promessa. Un itinerario infido e non privo di tentazioni. Per questo l’angelo cammina alla testa del popolo, è lui che traccia la strada, per evitare quelle scorciatoie che sembrano belle ma si rivelano pericolose. Anche la terra promessa, dove pure scorre latte e miele, si rivelerà una tentazione perché abitata da popoli che servono altre divinità. Gli angeli sono i custodi della promessa di Dio e ricordano a ciascuno di noi quel severo ammonimento che Dio rivolge a tutto il popolo: “Voi servirete il Signore, vostro Dio” (Es 23,25).

Angelo [in greco ánghelos] vuol dire appunto colui che annuncia, colui che ha una parola da dire. L’angelo è una creatura celeste intimamente legata a Dio e totalmente al suo servizio. Per questo la sua parola è quella che egli stesso riceve da Dio. Il loro ministero dipende in larga misura dalla nostra disponibilità, dalla nostra libera e attiva collaborazione, come leggiamo nell’Esodo: “Abbi rispetto della sua presenza, ascolta la sua voce e non ribellarti a lui” (23,21). La parola degli angeli non sempre si manifesta in modo chiaro ed eloquente, a volte si tratta solo di piccole luci, altre volte s’intrufola nelle intuizioni o nei desideri. Per riconoscere la loro voce dobbiamo costantemente purificare il cuore, coltivare il desiderio di Dio, cercare il bene. Solo così possiamo imparare a riconoscere le parole che l’angelo semina nella vita. Chi si lascia condurre dagli angeli non solo è certo di camminare verso l’eterna beatitudine ma sperimenta fin d’ora un raggio di quella luce. Ed è quello che oggi chiediamo.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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