7 ottobre 2017

7 Ottobre 2017

L’unico avversario

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 10,17-24)
In quel tempo, i settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome».
Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».
In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».

Il commento

I settantadue tornarono pieni di gioia (10,17). Il Vangelo è buona notizia, per questo è fonte di gioia. La gioia appartiene alla nostra carta d’identità ed è intimamente legata all’esperienza di fede (Gal 5,22).  La gioia dei discepoli nasce dal vedere il successo apostolico: “Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome” (10,17). In queste parole c’è molto entusiasmo e tanta ingenuità ma c’è anche la certezza che l’esito positivo della missione non dipende dalle proprie capacità, è nel nome di Gesù che essi hanno vinto il maligno. Una verità antica che oggi rischiamo di dimenticare. La nostra epoca, figlia dell’illuminismo, pensa di combattere il male con la forza della ragione. Un’ingenua e pericolosa utopia che talvolta si fa spazio anche nella vita ecclesiale La salvezza è nelle mani di Dio, noi siamo chiamati a collaborare con Lui attraverso la preghiera, l’annuncio e la carità. Solo Gesù può sconfiggere il male e solo Lui dona il potere di vincerlo. La Chiesa è amica di tutti perché vuole il bene di tutti, anche di quelli che la combattono, ma non dimentica che sulla sua strada trova un nemico implacabile e ostinato: è il maligno. È lui il vero avversario, anzi l’unico avversario: “La nostra battaglia – scrive l’apostolo Paolo – non è contro gli uomini, ma contro gli spiriti maligni, contro i dominatori oscuri di questo mondo” (Ef 6, 12). Gesù conferma la gioia dei discepoli: “Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore” (10,18). Ma nello stesso tempo li invita a non fermarsi alla superficie delle cose, agli eventi spettacolari. Anche le cose sante possono alimentare un sottile e dannoso compiacimento: “Rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli” (10,20). La vera gioia, quella che nessuno può togliere, non deriva dai successi apostolici, ma unicamente dalla certezza che Dio ci ama di amore eterno e di essere partecipi e protagonisti di quella grande opera della salvezza che attraversa tutti i giorni della storia.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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