8 ottobre 2017

8 Ottobre 2017

Ricominciare con Te

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 21,33-43)
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo, che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto per mio figlio!. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?». Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo». E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi? Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».

Il commento

C’era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna” (21,33). La parabola è un’icona dell’opera salvifica che Dio realizza lungo i secoli. Sullo sfondo appare la scena della creazione: dopo aver creato ogni cosa con sapienza e amore, Dio consegna all’uomo il compito di custodire e coltivare il giardino (Gen 2,15). Il nostro Dio non è affatto geloso, anzi chiama l’uomo a collaborare con Lui. Il padrone della parabola dopo aver piantato la vigna, “la diede in affitto a dei contadini” (21,33). Più che un contratto è un gesto di grande fiducia nelle potenzialità dell’uomo, un gesto che interpella la libertà di tutti e di ciascuno. La storia dovrebbe camminare nel solco di questa collaborazione: da una parte un Dio che si fida dell’uomo; e dall’altra un uomo che riconosce che Dio è il Signore. Ma la vicenda umana è segnata dall’iniquità. La parabola continua. “Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti” (21,34): c’è il tempo della fiducia e quello della responsabilità, il tempo del donare e quello del raccogliere. Il padrone non pretende la restituzione della vigna, non vuole estromettere gli operai, chiede semplicemente di ricevere la parte del raccolto che gli spetta. La richiesta legittima incontra un’opposizione risoluta e sempre più violenta: “I contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo” (21, 35-36). Invece di generare la gratitudine, la fiducia che Dio ripone nell’uomo suscita una pretesa autonomia. L’uomo si ribella, rifiuta la condizione di servo, vuole occupare il posto di Dio. Dinanzi a questa resistenza, assolutamente immotivata, Dio non interviene con forza ma con amore: manda il suo Figlio, lo manda come un servo che non ha alcun potere. E che di fatto sarà cacciato via e ucciso (21,39).

La parabola descrive e annuncia un Dio che “non ci tratta secondo i nostri peccati e non ci ripaga secondo le nostre colpe” (Sal 103,10). Un Dio sempre pronto a ricominciare. Vieni, Signore, ancora una volta. E donaci di ricominciare con Te a tessere la storia della salvezza.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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