9 ottobre 2017

9 Ottobre 2017

Far parlare Dio

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 10,25-37)
In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».

Il commento

Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico” (10,30). Nel Vangelo di Luca troviamo alcune parabole che descrivono efficacemente l’originalità dell’esperienza cristiana. La pagina del buon samaritano appartiene a questa categoria, è un testo che ci conduce nel cuore di quel patrimonio di valori che ha plasmato in modo decisivo il cammino dei popoli. Vi sono luoghi di grande valore storico che hanno ottenuto il riconoscimento da parte dell’Unesco come patrimonio dell’umanità. Possiamo dire la stessa cosa anche di questa pagina di Vangelo: un racconto brevissimo (110 parole nel testo greco, preposizioni e articoli compresi) che non rappresenta solo una perla letteraria ma una parola luminosa che ancora oggi orienta i passi dell’umanità. Dobbiamo perciò leggerla con gratitudine e responsabilità. L’annuncio del duplice comandamento dell’amore – uno dei tratti più originali dell’insegnamento evangelico – è affidato allo scriba (10,27) che evidentemente ha avuto modo di ascoltare la predicazione di Gesù. I due comandamenti non sono posti l’uno accanto all’altro, né tanto meno l’uno dopo l’altro, ma sono così saldamente intrecciati da non poterli più dividere. Nella logica del cristianesimo non è possibile amare Dio se, nello stesso tempo e con la stessa intensità, non si ama anche il prossimo. Il terzo evangelista pone l’accento sulla concretezza della carità, espressa nei dieci verbi che descrivono l’azione del buon samaritano (10,33-35).

S. Vincenzo de’ Paoli (1581-1660), uno dei giganti della carità, diceva: “Non parlate al povero di Dio, se prima non gli avrete procurato pane e tetto: parlandone lo indurreste a bestemmiare. Ma mentre tacete con lui, di Dio, parlate a Dio di quel povero”. Più che parlare di Dio dobbiamo far parlare Dio. L’autentica carità, quella più sincera e gratuita, è una parola eloquente che manifesta la tenerezza di Dio e apre il cuore alla grazia. È questa la carità che oggi chiediamo con l’umiltà di chi sa che senza Dio non possiamo amare con il cuore di Dio.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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