24 ottobre 2017

24 Ottobre 2017

Pronti a partire

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 12,35-38)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli.
E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!».

Il commento

Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese” (12,35). Alla tentazione della sazietà, che si manifesta nella ricerca dei beni materiali (Lc 12, 22-34), Gesù contrappone il regime della provvisorietà e dell’attesa: “che i vostri fianchi siano cinti” (questa la traduzione letterale). L’immagine della cintura ai fianchi (che trattiene la veste lunga e favorisce il cammino) indica la disponibilità a partire e richiama l’esperienza dell’esodo (Es 12,11). Siamo dunque chiamati a vivere la vita da viandanti, come Abramo che “partì senza sapere dove andava” (Eb 11,8). Diversamente da lui noi conosciamo la meta e anche la strada; certo, non sappiamo tutte le tappe ma riconosciamo Gesù come “la via” e c’impegniamo a camminare nei sentieri che Lui ha tracciato, lasciandoci illuminare dalla Parola di Dio. Così facendo siamo certi di non smarrire la strada, sedotti dalle lusinghe del mondo o dalla debolezza della carne. Essere discepoli significa camminare sulle orme del Maestro, pronti a dire o fare quello che Lui chiede. Quanti cristiani si mettono in cammino con sincera disponibilità ma dopo alcuni passi, pochi o molti non importa, si fermano a causa della paura, lasciano prevalere il calcolo. E così, alla fatica e all’inevitabile incertezza del cammino sostituiscono l’apparente sicurezza di una vita senza rischi. “Tu, dunque, stringi la veste ai fianchi, àlzati e di’ loro tutto ciò che ti ordinerò; non spaventarti di fronte a loro, altrimenti sarò io a farti paura davanti a loro” (Ger 1,17). La Parola del Signore giunge a Geremia con voce di tuono, come un comando che non può essere disatteso. Cingersi i fianchi vuol dire essere pronti afare la volontà di Dio, senza calcolare pesi e pericoli. Abramo s’incamminò verso un Paese lontano, fidandosi di Colui che lo chiamava. La nostra terra promessa non è un luogo geografico ma Dio stesso che fin d’ora si fa nostro compagno di viaggio. Chi si fida di Lui sperimenta fin d’ora la consolazione della sua presenza. Ed è questo frammento di luce che oggi chiediamo come una grazia.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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