1 novembre 2017

1 Novembre 2017

Attenti alla tiepidezza

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 5,1-12a)
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

Il commento

Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio” (5,8). Il Vangelo delle beatitudini offre un ritratto fedele della santità cristiana. Gesù non propone un elenco delle virtù da praticare ma annuncia le promesse che Dio stesso compie in noi, se gli diamo la libertà di agire. La vera beatitudine è quella di sapere fin d’ora che Dio è dalla nostra parte. Per questo non importa più essere poveri o avere afflizioni o subire persecuzioni. Quello che conta è stare in compagnia di un Dio che si preoccupa di rivestire di gioia la nostra vita. Per gustare tutto questo ed entrare fin d’ora nella beatitudine, dobbiamo scegliere di stare dalla parte di Dio. Il beato Alvaro del Portillo (1914-1994) riassumeva tutto in questa preghiera: “Signore, io voglio ciò che tu vorrai, lo voglio perché tu lo vuoi, lo voglio quando tu lo vorrai”. La santità è tutta racchiusa in queste parole. Ciò che conta è stare con gioia nel luogo che Dio ha scelto per noi e fare con gioia quello che Lui ci chiede di fare. Tutto qui.

Ma dobbiamo stare attenti alla tiepidezza. La Scrittura denuncia con parole forti la tentazione della mediocrità che s’insinuava anche nella primitiva comunità cristiana: “Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca” (Ap 3, 15-16). “Il più grande pericolo”, ha detto Benedetto XVI, non è quello di dire un no ma quello di pronunciare “un sì molto tiepido”. “Questa tiepidezza discredita il cristianesimo. La fede deve divenire in noi fiamma dell’amore, fiamma che realmente accende il mio essere, diventa grande passione del mio essere, e così accende il prossimo” (8 ottobre 2012). Oggi chiediamo la grazia di non arrenderci alla debolezza né al peccato che ci assedia e sappiamo anche che il buon Dio accompagnerà il nostro cammino con i suoi angeli, cioè fratelli e sorelle che, nei passaggi decisivi della vita, ci aiuteranno a capire la strada da percorrere.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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