Crisi coniugale

Come prendersi cura della relazione di coppia?

di Carolina Rossi

Cosa fare quando arrivano le crisi nel matrimonio? Quali sono le cause? Ce lo spiega oggi Carolina Rossi, psicologa e psicoterapeuta: “Le crisi, se tempestivamente attenzionate, possono rivelarsi delle grandi occasioni”.

Crisi del settimo anno? Un’invenzione o una realtà? Ma le crisi possono avere un senso e dei tempi diversi a seconda della differente configurazione di coppia? Hanno un significato o sono solo una colpa? Certo è che se una pianta la inondiamo di acqua o piuttosto la lasciamo al secco, se la esponiamo alle intemperie o la mettiamo in un luogo chiuso e buio, rischiamo di farla morire. In questi casi vedremo foglie gialle o macchiate, potrà accadere che le radici marciscano… e le radici marciranno o si essiccheranno quanto più non apporteremo dei cambiamenti.

Curare il legame di coppia è come curare una pianta! La cura della relazione di coppia avviene talvolta grazie a lenti cambiamenti naturali ed inconsapevoli. Altre volte grazie a delle crisi molto più importanti, pur sempre però le crisi sono l’opportunità per i partner di leggere tra le righe bisogni nuovi e necessità di evolvere.

Davide e Marika sposati da appena un anno, sembrano essere già in piena crisi e stanno entrambi domandandosi se hanno fatto bene a sposarsi. All’inizio sembrava tutto perfetto. Il tempo della passione e delle farfalle nello stomaco aveva prospettato loro un futuro radioso, senza ombre né nuvole. Poi il matrimonio, i preparativi, un momento dinamico che aveva donato un nuovo slancio alla loro relazione. Ma tutto è sfumato nel giro di pochi mesi!

Litigi continui, pensieri divergenti, il bisogno di fare tante cose senza l’altro. Si ritrovavano spesso ad oscillare tra distanze e avvicinamenti come fa il mare in tempesta.

È qui che l’irritabilità di Marika, la paura di non essere amata, la dipendenza da Davide per il proprio benessere personale, il bisogno di vicinanza fisica, il controllo, la gelosia, il dubbio si sono fatti strada e le hanno creato una importante iperattivazione emotiva.

Hanno due profili sensibilmente diversi. Lei appare sempre preoccupata e tendenzialmente molto motivata a fornire accudimento al partner, tendendo però ad essere intrusiva, controllante, troppo incentrata sui propri bisogni e poco in linea con quelli del partner.

Davide invece è sempre pronto a valorizzare l’indipendenza ed ha uno stile di regolazione delle emozioni caratterizzato da disattivazione degli stati emotivi. Poco incline a sviluppare il senso di vicinanza sia nel chiedere conforto nei momenti di difficoltà, sia nell’offrire accudimento, se non per fini pratici.

L’incastro di coppia inizialmente perfetto, ora appare impossibile. In realtà dovremmo andare molto indietro per rintracciare le “radici” di questa configurazione di coppia.

Quando due persone si scelgono lo fanno nell’inconsapevolezza assoluta, ma sentendo che l’altro è colui o colei che meglio può rispondere ai propri bisogni. Poi qualcosa rompe le idilliache attese.

Ma cosa c’è alla base del “come funzioniamo personalmente nelle relazioni”?

Impariamo a stare e a come stare nella relazione con l’altro fin dall’infanzia. Lo stile relazionale col quale le nostre figure di riferimento primarie si prendono cura di noi, il modello di coppia che respiriamo e del quale ci impregniamo in famiglia attraverso i nostri genitori, ci segnano inevitabilmente. Anche le esperienze traumatiche che viviamo nel corso della vita finiscono col ridurre il grado di sicurezza col quale costruiamo le nostre future relazioni. Le crisi, se tempestivamente attenzionate, possono rivelarsi così delle grandi occasioni di cura.

Crescere insieme nella relazione di coppia significa occuparsi del malessere che ad un certo punto può insorgere, consapevolizzare e soprattutto “curare” e rielaborare vissuti ed esperienze dolorose per apportare nuova linfa alle attuali e future relazioni. Come compagni di vita, mettendo mano ai vissuti negativi, possiamo arrivare a sperimentare la relazione di coppia come uno spazio di sicurezza e l’altro come buon caregiver (datore di cura), che ci offre quel “posto sicuro” nel quale rifugiarci nel momento del bisogno, il tutto vissuto nella reciprocità e con una modalità sana.

Possiamo imparare che ci sono dei modi attraverso i quali possiamo segnalarci reciprocamente il bisogno di vicinanza senza scadere in insane relazioni fusionali o vedere le crisi come punti di non ritorno percependo come unica strada possibile la “fuga” dal legame.

Marika oggi ha scoperto che aver avuto alle spalle un papà che aveva tradito numerose volte la madre e una mamma che aveva reagito chiudendosi sempre di più fino a deprimersi, le aveva fatto sperimentare tanta frustrazione e rabbia nella sua infanzia ed oggi tutto questo nella relazione con Davide la iperattiva enormemente. Davide invece ha scoperto di aver deciso fin da piccolino che il miglior modo di difendersi emotivamente dal dolore fosse quello di puntare su di sé mettendo distanza. Si era sentito solo e tradito quando la mamma è venuta a mancargli in tenera età e per lui l’iperinvestimento negli affetti ha il significato della potenziale perdita e della sofferenza.

Per fortuna comunque non tutte le relazioni di coppia partono da modelli relazionali così complessi e traumatici. Per concludere, condivido con voi una metafora leggera che lancio ogni volta ai corsi prematrimoniali e alle coppie per prevenire anzitempo dei possibili segnali di criticità, ma anche per dire loro che ci sono delle sfere della relazione di coppia che vanno costantemente ed ugualmente attenzionate. La metafora è quella della “bussola del buon funzionamento di coppia”. Tre sfere che sono quelle della intimità emotiva (dialogo profondo, condivisione, unità, complicità…) della intimità sessuale (come spazio di incontro intimo e pieno, di dono reciproco) e della progettualità (dove piccoli e grandi sogni si trasformano in progetti attraverso la mano di entrambi).

In una parola: impariamo a prenderci cura dei nostri legami!




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2 risposte su “Come prendersi cura della relazione di coppia?”

Ciò che siamo oggi è il frutto di ciò che siamo stati. È così, nel bene e nel male.
A volte,leggere le storie di vita
di altri ci aiuta a vedere delle cose dentro di noi molto più chiaramente.

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