29 novembre 2017

29 Novembre 2017

Non siamo simpatici

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 21,12-19)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza.
Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».

Il commento

Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno” (21,12).  Il Vangelo annuncia che la vicenda umana sarà accompagnata dalle persecuzioni. Non si tratta di una tempesta occasionale ma di una costante. Gesù precisa che tutto ciò accade proprio perché siamo suoi discepoli: “a causa del mio nome” (21,12). Evidentemente essere di Cristo non è un buon biglietto da visita. Chi dichiara di appartenere a Lui deve mettere in conto una dura opposizione da parte del mondo. Gesù aggiunge che saremmo “odiati da tutti” (21,17). Un annuncio sorprendente che spiazza il superficiale buonismo oggi così in voga. Essere discepoli di Gesù non solo non attira la simpatia del mondo ma suscita l’odio! Dinanzi a questo conflitto non pochi cristiani si tirano indietro, alcuni cercano di conquistarsi la simpatia del mondo nascondendo la propria identità o minimizzando alcuni punti della proposta evangelica. Chi agisce in questo modo non solo spegne la luce ma offende tutti quei martiri che hanno dato la vita per testimoniare fedelmente il Vangelo. La proposta di Gesù è semplicissima: “Avrete allora occasione di dare testimonianza” (19,13). La persecuzione non è il tempo della fuga ma della testimonianza! Non è il tempo dei compromessi ma della fedeltà. Il Signore non ci chiede di fare accordi con il mondo ma di salvare il mondo. Siamo come il sale che brucia sulla carne ferita. Non dobbiamo essere simpatici ma fedeli, impegnandoci a fare quello che Dio vuole e non quello che il mondo attende. A causa del nome di Gesù saremo perseguitati, a causa di questo Nome custodiremo la fedeltà. Non vogliamo perdere l’amicizia di Dio, la gioia di essere suoi figli vale più di ogni altro bene terreno, più degli affetti umani.

Padre Santo, Tu ci inviti a restare fedeli in mezzo alle prove e alle tribolazioni che il mondo riserva. Tu non ci chiedi di lottare con la spada ma con le parole che il tuo Spirito semina nel cuore. Donaci di perseverare per gustare la tua amicizia nel tempo e nell’eternità.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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