6 dicembre 2017

6 Dicembre 2017

Il potere di servire

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 15,29-37)
In quel tempo, Gesù giunse presso il mare di Galilea e, salito sul monte, lì si fermò. Attorno a lui si radunò molta folla, recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì, tanto che la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi guariti, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E lodava il Dio d’Israele.
Allora Gesù chiamò a sé i suoi discepoli e disse: «Sento compassione per la folla. Ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non vengano meno lungo il cammino». E i discepoli gli dissero: «Come possiamo trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?».
Gesù domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette, e pochi pesciolini». Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò e li dava ai discepoli, e i discepoli alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà. Portarono via i pezzi avanzati: sette sporte piene.

Il commento

Attorno a lui si radunò molta folla, recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì” (15,30). Gesù sale sul monte e si siede (15,29). In apparenza si allontana, in realtà invita i discepoli a salire più in alto. La gente lo segue e gli porta i malati. Li consegna a Lui ed “egli li guarì” (15,30). Tutti, nessuno escluso. C’è un dettaglio interessante. La traduzione italiana si limita a dire che, sul monte Gesù si ferma, in realtà il verbo greco è káthēmai che significa sedersi. È il segno dell’autorità, in quel momento il Nazareno manifesta tutta la sua autorità, è questo il potere che egli ha ricevuto da Dio: guarire e servire, prenderci cura del prossimo e donare speranza. È questo il potere della Chiesa Tutto questo oggi lo vediamo realizzato solo in parte. Ma senza il Vangelo saremmo tutti più miseri, non avremmo una società dove la dignità dell’uomo risplende in tutta la sua pienezza. Certo, nel mondo c’è tanta sofferenza ma c’è anche tanta gente che, in nome del Vangelo, lotta e soffre per accogliere i poveri e i malati; e per costruire un’umanità in cui non sono l’indifferenza e i conflitti lasciano il posto alla condivisione e alla collaborazione.

Questa è la sfida del Vangelo! Gesù ha avuto l’autorità di guarire, noi abbiamo il potere di servire. Non sempre possiamo guarire le ferite del corpo ma possiamo sempre manifestare quell’umana condivisione che accende la speranza e restituisce ad ogni uomo la coscienza della sua dignità. Madre Teresa invitava a raccogliere anche i morenti, diceva che tutti hanno diritto di morire avendo accanto qualcuno che stringe la mano e sorride, come se gli dicesse: la tua vita non è inutile, c’è qualcuno che ti ama sulla terra e Qualcuno che ti accoglierà in Cielo. Tante volte non possiamo fare altro che questo. Sembra troppo poco ma … dobbiamo farlo perché abbiamo il dovere di tenere accesa la lampada della carità fino all’ultimo istante della storia. Oggi chiediamo la grazia di ricamare questa giornata di piccoli gesti di carità nascosta.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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