18 dicembre 2017

18 Dicembre 2017

Verità inaudita

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 1,18-24)
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
«Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio:
a lui sarà dato il nome di Emmanuele»,
che significa «Dio con noi».
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

Il commento

Così fu generato Gesù Cristo” (1,18). La lunga genealogia giunge fino a “Giuseppe, lo sposo di Maria dalla quale è nato Gesù” (1,16). Le parole usate dall’evangelista sono state attentamente pesate e lasciano intravedere un mistero. Lo scopo immediato di questo primo brano è quello di annunciare come avvenne la nascita di Gesù. Matteo lo introduce così: “Prima che andasse a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo” (1,18). La Bibbia annuncia che il frutto del grembo è dono di Dio (Sal 126) ma questo è un caso diverso, assolutamente unico e irripetibile. In queste parole emerge una verità inaudita, qualcosa che nessuno aveva mai udito. La nascita di Gesù non è il frutto di un incontro carnale ma è opera dello Spirito Santo, non viene dalla terra ma dal Cielo. Questo annuncio, che troviamo all’inizio come una premessa, viene ripetuto poco dopo nella parole che l’angelo rivolge a Giuseppe in sogno (1,20).

Dinanzi a questo annuncio cadono tutte le coordinate razionali, non c’è una via di mezzo: possiamo accettare o negare; proclamare la fede o rifiutare di credere, riconoscere che Dio ha la potenza di compiere anche questo prodigio o elevare la nostra razionalità a unico criterio di conoscenza e, di conseguenza, escludere a priori questa possibilità. Come si vede, il Natale non è la luccicante festa dei buoni sentimenti ma una provocazione che ci chiede, anzi ci costringe a prendere posizione: se Gesù è solo un profeta ha l’autorità dei profeti ma se è il Figlio di Dio … egli è l’Autore stesso della vita, Colui che viene per dare un nuovo e definitivo principio alla storia. Anche Giuseppe di Nazaret si è scontrato con questa realtà assolutamente imprevista, fuori da ogni logica, lontana dai suoi schemi e nient’affatto prevista nella Tradizione religiosa. Quella verità lo ha spiazzato ma non si è tirato indietro. Ha dato credito alla misteriosa parola angelica e a Maria, la giovane che aveva scelto come sua sposa. Ha creduto alle cose impossibili che Dio compie. Oggi chiediamo la grazia di iscriverci alla scuola di Giuseppe, il falegname.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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