21 dicembre 2017

21 Dicembre 2017

L’impazienza della fede

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 1,39-45)
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

Il commento

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa” (1,39). Il viaggio verso le montagne della Giudea avviene “in fretta” [metà spoudēs]. È interessante soffermarci su questo termine perché è l’unica cosa che sappiamo circa il viaggio. È evidente che l’evangelista non vuole descrivere un movimento fisico ma uno stato interiore, intende sottolineare che Maria vive quel viaggio con premura e determinazione, mettendo da parte tutte le altre necessità. Con lo stesso termine l’evangelista descrive il cammino dei pastori nella notte: “Andarono dunque senz’indugio [speúsantes] e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia” (2,16). Il Vangelo non si dice quali sono le ragioni di questa fretta. Alcuni studiosi hanno tentato di individuare motivi, ad es. l’approssimarsi della festa di Pasqua. È opportuno forse rispettare il silenzio del narratore (B. Maggioni). La giovane fanciulla sa di avere qualcosa da dire e da dare, il viaggio è la manifestazione di una fede impaziente di portare a tutti la gioia che ha ricolmato la sua vita. in questa fretta riconosciamo anche l’obbedienza della fede. Non è stato l’angelo a chiedere di andare in Giudea ma il semplice accenno alla gravidanza di Elisabetta è sufficiente per suggerire alla Vergine il desiderio di condividere la grazia. Chi cerca Dio sa “fare di ogni più piccolo cenno un ordine” (A. von Speyer).

Anche il mondo oggi ha fretta, ma corriamo senza più sapere dove andiamo. Questa fretta il più delle volte ci impedisce di alzare gli occhi verso il Cielo e di guardare gli altri negli occhi e perfino di guardare in noi stessi. Passiamo accanto alle persone senza fermarci, senza neppure chiederci cosa si aspettano da noi. Non sappiamo più leggere le parole che Dio ha scritto nel nostro cuore. La Madonna invece ha fretta perché deve portare un annuncio, icona della Chiesa che, dopo il soffio della Pentecoste, non rimane rintanata ma esce allo scoperto: “tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue” (At 2,4). Mettiamoci in cammino.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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