24 Dicembre 2017

24 Dicembre 2017

Il Getsemani di Maria

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 1,26-38)
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Il commento

Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola” (1,38). È facile leggere l’annunciazione nella cornice degli annunci della maternità. Dimentichiamo che il sì di Maria non avviene nel contesto sicuro e gioioso di un matrimonio ma nella cornice oscura di una gravidanza nata al di fuori del legame nuziale. L’annunciazione è il vero Getsemani di Maria, è il momento decisivo della sua vita. Maria non è una giovane incosciente e spensierata. Quando dice il suo eccomi si rende conto di entrare in una zona pericolosa, sa bene che potrebbe essere giudicata come adultera con tutte le conseguenze che questo comporta. Conosce i rischi che corre ma non dà spazio alle ragionevoli preoccupazioni né chiede altre garanzie. In quel momento si fida di Dio e … di Giuseppe. Quando diciamo di unirci all’eccomi di Maria, pensiamo bene al significato di queste parole. Il sì a Dio è sempre rischioso. È bene ricordare che la fede non solo non ci tiene al riparo dalle tempeste ma ci espone ai pericoli: “Vi mando come agnelli in mezzo ai lupi”, dice Gesù (Lc 10,3). Inutile farci illusioni. Se qualcuno vuole evitare difficoltà e pericoli, è meglio che rimanga a casa. Se invece è disposto ad andare in mare aperto con la sua piccola barca, allora può dire oggi questa preghiera.

Signore Gesù, / tante volte abbiamo ripetuto l’eccomi della fede / e tante volte lo abbiamo stracciato. / Tante volte ci siamo impegnati ad accendere la lampada della fede / e tante altre volte abbiamo spento la luce. / Lo riconosciamo con dolore. / Ma Tu ci offri sempre nuovamente l’opportunità di ricominciare. / Alla vigilia della grande festa, / ti chiediamo di accogliere il nostro eccomi / primo passo e premessa / di una vita che ha il sapore del Vangelo. / Eccomi, Signore, / con lo stesso desiderio, / ma con tutti quei limiti che Tu ben conosci. / Eccomi con la stessa passione / ma con quelle debolezze che offuscano la tua luce. / Eccomi, / con l’unica certezza che Tu solo / sai come trasformare la mia povertà / con la forza del tuo Spirito. Amen



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.