27 dicembre 2017

27 Dicembre 2017

Siamo analfabeti

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 20,2-8)
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala corse e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.

Il commento

Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette” (20,8). Le testimonianze evangeliche sono concordi nel descrivere l’apostolo Giovanni come una persona poco remissiva e pronta a combattere. Marco riferisce che Gesù chiama lui e il fratello Giacomo boanèrghes, cioè “figli del tuono” (Mc 3,17). Luca ricorda che, dinanzi al rifiuto dei samaritani, i due discepoli presentano questa singolare richiesta al Maestro: “Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?” (Lc 9,54). Giovanni ha dunque un carattere combattivo e fin troppo determinato. È uno di quelli che hanno risposto con immediatezza alla chiamata, appartiene ai discepoli della prima ora, quelli che hanno dato credito al Rabbi di Nazaret. Giovanni non fugge dinanzi alla croce, insieme a Maria, la Madre di Gesù, raccoglie le ultime parole del Signore (Gv 19, 25-27). Per questo, come e più degli altri, attende la luce. E quando Maria di Magdala annuncia che la tomba è vuota (20,2), non esita un istante. Il Vangelo lo presenta mentre corre lungo le strette vie di Gerusalemme, ci sembra quasi di sentire il suo respiro affannoso, il cuore che batte forte, fino a scoppiare. La mente si affolla di pensieri e fruga nei cassetti della memoria. E così tornano alla luce quelle parole di Gesù che accennavano alla resurrezione, parole accantonate perché incomprensibili. Quando giunge al sepolcro Giovanni vede “i teli posati là” e il sudario “avvolto in un luogo a parte” (20,5.7). Pochi e scarni segni che non dicono nulla a Pietro mentre accendono la fede di Giovanni il quale “vide e credette”. L’annuncio della resurrezione è nascosto in alcuni segni ma solo chi guarda con amore comprende la Parola che Dio vuole comunicare. Dio parla sempre ma non tutti comprendono perché non tutti ascoltano. Signore Gesù, noi siamo analfabeti, non sappiamo decifrare i segni che tu semini nella nostra vita. Donaci la grazia di riconoscere la tua presenza nelle pieghe della nostra storia quotidiana.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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