28 dicembre 2017

28 Dicembre 2017

Mai complici del male

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 2,13-18)
I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».
Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
«Dall’Egitto ho chiamato il mio figlio».
Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esatezza dai Magi.
Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremìa:
«Un grido è stato udito in Rama,
un pianto e un lamento grande:
Rachele piange i suoi figli
e non vuole essere consolata,
perché non sono più».

Il commento

Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme…” (2,16). La gioia del Natale si tinge con il sangue dei martiri, la festa della nascita lascia il posto al dramma della croce. L’opera di Dio si scontra con il mistero dell’iniquità: il maligno cerca di bloccare sul nascere la storia di salvezza che Dio viene a realizzare e trova sempre persone pronti a collaborare con lui. La celebrazione odierna non vuole spegnere l’entusiasmo che nasce dalla certezza che Dio abita la nostra terra, ma ci invita a non essere così ingenui da dimenticare la presenza del male. La pagina evangelica non si limita a narrare un fatto ma ricorda che in ogni tempo c’è un’ostinata guerra contro Gesù e coloro che scelgono di seguirlo. Di cosa ha paura Erode? Che cosa può temere da un piccolo bambino? Nella liturgia natalizia cantiamo: “Perché temi Erode / il Signore che viene? / Non toglie i regni umani / chi dà il regno dei cieli”. Erode ha paura di perdere il suo regno, combatte Cristo perché lo giudica un pericoloso concorrente. Ma anche noi spesso rifiutiamo Gesù o lo teniamo a debita distanza perché abbiamo paura di non poter più disporre liberamente della nostra vita. Rifiutando Cristo, Erode condanna se stesso. L’evangelista ricorda con insistenza la morte di Erode (2, 14.19.20.22): muore colui che voleva uccidere la Vita, non può sfuggire alla morte colui che fa uccidere senza motivo tanti bambini. È una verità triste che oggi dovremmo dire a tutti coloro che uccidono i bambini nel grembo materno e a tutti coloro che sporcano la loro innocenza. È Gesù la vita e la fonte della vita: senza di lui l’uomo si affanna per dare un senso alla vita ma non vi riesce. Senza Gesù non siamo più capaci di mettere insieme i frammenti della vita. “Dio è luce e in lui non ci sono tenebre”, scrive l’apostolo Giovanni (1Gv 1,5). Oggi chiediamo la grazia di non essere mai complici del male, anche nelle più piccole cose. Impegniamoci a tenere accesa la luce della vita, in ogni situazione.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.