30 dicembre 2017

30 Dicembre 2017

Annunciatori di speranza

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 2,36-40)
[Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore.] C’era una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

Il commento

C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele…” (2,36). La testimonianza del vecchio Simeone è accompagnata da quella di Anna, un’anziana vedova che ha fatto della sua vita una paziente e fiduciosa attesa della redenzione. Un uomo e una donna. La figura di Anna è complementare a quella di Simeone ed insieme sono l’immagine più suggestiva e commovente di quel popolo che vive con fede l’attesa del Messia. Il terzo evangelista si mostra sempre molto attento ai personaggi femminili: Maria, Elisabetta, la vedova di Nain (7,11-17), la peccatrice in casa di Simone (7,36-50), le donne che seguono Gesù (8,1-3), Marta e Maria (10, 38-42), la donna curva guarita in giorno di sabato (13,10-17). C’è tutto un Vangelo al femminile da custodire e valorizzare. Luca qualifica Anna esplicitamente come profetessa (2,36) ma non riferisce il contenuto del suo annuncio. Non accenna all’azione dello Spirito ma dice che ella “non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere” (2,37). Mentre Simeone rivolge le sue parole solo a Maria e Giuseppe, Anna estende l’annuncio a “quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme” (2,38). Simeone e Anna sono la suggestiva ed eloquente icona di quelle persone umili che accolgono con docilità la luce di Dio. La loro sapienza non dipende dal numero degli anni né deriva dalla tradizione, è il frutto maturo della fede e della familiarità con lo Spirito Santo. È sempre lo Spirito, infatti, che istruisce interiormente, è Lui che dona la luce per riconoscere il Messia in quel piccolo bambino e dona nello stesso tempo il coraggio di annunciare la buona notizia della sua venuta. Ma questa opera richiede la nostra attiva disponibilità. Lo Spirito dispiega tutta la sua potenza nella misura in cui trova uomini e donne disposti ad accettare la sfida della fede.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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