11 gennaio 2018

11 Gennaio 2018

Lo vuoi davvero?

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 1,40-45)
In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito, la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

Il commento

Venne da lui un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: “Se vuoi, puoi purificarmi!” (1,40). Lo chiede con fede, mettendosi in ginocchio. Lo chiede con tutta le forze che ancora gli restano ma senza scivolare nella pretesa, la richiesta è preceduta da un “se vuoi” che commuove, ancora più che lo stare in ginocchio. Nei racconti di guarigione ci sono due soggetti: la persona malata e colui che compie il miracolo. Gesù è sempre disposto a fare la sua parte, dobbiamo chiederci se l’uomo è sempre pronto a domandare di essere liberato dal male. Qualcuno penserà che si tratta di una domanda inutile perché tutti desiderano essere guariti. È vero, se parliamo della malattia che consuma il corpo. Ma se allarghiamo l’orizzonte alla dimensione morale, che è poi quella essenziale, la domanda ha senso: desidero veramente essere purificato da quelle catene interiori che mi impediscono di aprire il cuore a Dio e di costruire relazioni fiduciali con gli altri? Oppure siamo rassegnati a trattare gli altri come lebbrosi, cioè come estranei, persone da tenere a bada. O, peggio ancora, non siamo affatto consapevoli che il male è dentro di noi e accusiamo gli altri? Tante persone non vogliono affatto cambiare e si trascinano per anni tra slanci sinceri e cadute improvvise.  Il lebbroso chiede a Gesù: “Se vuoi, puoi purificarmi”. È Gesù che oggi pone a noi questa domanda: “Vuoi essere guarito dal male? Lo vuoi davvero?”. Se ci accorgiamo che a lungo abbiamo indugiato, che fin troppo abbiamo tergiversato, oggi ci impegniamo a presentare di nuovo quest’umile richiesta di guarigione, lo vogliamo fare con la certezza che l’unica forza che rinnova il mondo è la grazia sacramentale che viene dal Cielo e che la Chiesa distribuisce a piene mani. La grazia di Dio non può agire efficacemente se manca la nostra volontà; ma senza la grazia la nostra buona volontà, anche quella più sincera, non può ottenere risultati duraturi. E chiediamo anche, per quanto dipende da noi, di saper accompagnare, sostenere e fortificare il cammino di quelli che vogliono essere guariti.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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