5 febbraio 2018

5 Febbraio 2018

La gente cerca Gesù

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 6,53-56)
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Gennèsaret e approdarono.
Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse.
E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati.

Il commento

Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe” (6,54). Ogni volta è la stessa storia, la gente accorre lì dove si trova Gesù. È un vero e proprio assedio. Nel racconto c’è un dettaglio significativo: i verbi dell’azione sono al plurale (approdarono, scesi) perché fanno riferimento a tutto il gruppo apostolico. Ma la folla non s’interessa della comunità, punta gli occhi solo su Gesù, per questo leggiamo: “lo riconobbe”. Ci sono tanti discepoli ma la gente cerca solo Gesù, di Lui ha bisogno. Questo particolare contiene una parola sempre attuale: la missione essenziale della Chiesa è quella di mostrare il volto di Gesù. È Lui la buona notizia. Le parole e le opere hanno valore se parlano di Gesù e permettono all’umanità di incontrarlo e di toccarlo. Durante gli anni del Concilio Vaticano II, Paolo VI diceva che la Chiesa si pone tra Cristo e il mondo: “non paga di sé, non diaframma opaco, non fine a se stessa, ma fervidamente sollecita d’essere tutta di Cristo, in Cristo e per Cristo, e tutta degli uomini, fra gli uomini e per gli uomini”. (Allocuzione, 14 settembre 1964).

Solo Gesù può dare quella pienezza di vita che il cuore desidera perché è Lui “la chiave, il centro e il fine di tutta la storia umana” (Gaudium et spes, 10). Gesù rappresenta per la folla dei malati un’ancora di salvezza, una sorgente di speranza. La presenza di Gesù avvolge di luce anche quella scena carica di oscurità. È questo il ministero affidato alla Chiesa: in nome e con l’autorità di Cristo deve denunciare e combattere il male ma al tempo stesso scrivere pagine di carità e offrire a tutti parole di consolazione; deve saper contestare chi semina menzogne ma anche incoraggiare tutti a camminare nelle vie della verità. La Chiesa ha una parola di luce in un mondo spesso dominato dal male. Un compito non facile ma essenziale. Oggi vi invito a chiedere perdono perché tante volte questa luce non risplende come dovrebbe e tanti, purtroppo, smarriscono la via a casa della nostra debole testimonianza. Ma chiediamo anche la grazia di una maggiore fedeltà.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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