26 febbraio 2018

26 Febbraio 2018

Verso l’alto

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 6,36-38)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

Il commento

Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati” (6,37). La carità non passa soltanto attraverso i sentieri della solidarietà nei confronti delle persone che sperimentano la mancanza dei beni essenziali. Anzi, l’autentica carità inizia e si manifesta anzitutto nella comunione fraterna, invita ad aprire il cuore al prossimo, chiede di costruire relazioni umane fondate sull’accoglienza più sincera. Se rileggiamo la nostra vita con onestà dobbiamo riconoscere che tante volte i nostri rapporti quotidiani sono inquinati dal giudizio e da una sorta di diffidenza preventiva. Quante volte esigiamo dagli altri quello che noi stessi non siamo capaci di fare! Ammettiamolo: siamo molto difettosi. Gesù conosce la nostra fragile condizione e tuttavia suggerisce una strada che umanamente appare del tutto irraggiungibile: “Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso” (6,36). Questa parola ci spiazza: non è solo un ideale altissimo ma impossibile da vivere. La misericordia di Dio è infinita; noi, invece, siamo creature finite. La parola di Gesù nasconde una precisa pedagogia: il Maestro invita a non lasciarci guidare dall’istinto e a non misurare il nostro comportamento su quello altrui. Come se dicesse: non guardate a destra o a sinistra ma verso l’alto.

Dobbiamo imparare a misurare la vita con l’amore che Dio ci ha manifestato attraverso la croce del Figlio. Santa Zelia Guérin era stata costretta a licenziare una sarta per una serie di mancanze che la donna aveva commesso. Racconta tuttavia che un giorno la incontra in un negozio: “Quella povera signorina ha pianto, mi ha chiesto perdono, mi stringeva la mano con tanto affetto che non ho potuto resistere; sarebbe bastato assai meno per rappacificarmi, così ci siamo subito riconciliate” (LF 156). Chi ha trovato Dio, chi ha sperimentato il suo amore, non può mai chiudersi nel rancore né dare spazio all’indifferenza. Oggi chiediamo la grazia di amare e perdonare di cuore coloro che ci hanno ferito.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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